L’uso di un sistema completamente wireless di un ecografo, anzi della sola sonda ecografica, consente da un lato di semplificare le procedure di approccio al paziente e dall’altro di agevolare le operazioni di sanificazione dello strumento. Dal punto di vista clinico, il sistema risulta utile per l’esecuzione di esami strumentali di diagnosi ecografica come l’ecodoppler dei tronchi sovraortici (Tsa), il reperimento di accessi venosi, la valutazione in tempo reale del posizionamento corretto del catetere vescicale ed eventuale globo vescicale, mentre dal punto di vista della prestazione sanitaria agevola il personale medico nella diagnosi precoce multidisciplinare al letto del paziente. Ed è proprio per il paziente che le nuove sonde presentano i vantaggi maggiori, poiché consentono l’esecuzione di ecografie con connessione a un tablet o a uno smartphone, evitando al paziente con difficoltà alla mobilizzazione, il trasferimento presso altri ambulatori e limitando al minimo il rischio di qualunque tipo di contagio.
Le innovative sonde saranno utilizzate dall’Asp di Palermo. Si tratta di un ecografo di appena 12 centimetri e del peso di 140 grammi, portatile, tascabile e senza fili. L’intero apparecchio è, in pratica, racchiuso nella sonda wireless che si interfaccia, attraverso i più comuni sistemi operativi, con tablet, smartphone o pc. Verrà utilizzato in situazioni di emergenza come nei reparti di Rianimazione o Pronto soccorso e nelle attività di prossimità come gli Open day itineranti. “Le sonde ecografiche wireless wi-fi – specifica Marco Brancato, primario della Radiodiagnostica dell’ospedale Ingrassia di Palermo (nella foto con Liliana Costa, primario della Radiologia del territorio) – pur essendo di ridottissime dimensioni, sono multidisciplinari complete, a utilizzo sia internistico che cardiologico, dotate di color doppler. Consentono, soprattutto, di eseguire rapidamente esami al letto del paziente, in Rianimazione, in aree di emergenza e Pronto soccorso o in sala operatoria. Si prestano, data la trasportabilità, anche per esecuzione di esami di screening in sedi remote e periferiche”.
Il medico farà l’ecografia utilizzando solamente la sonda (che ha un’autonomia di 8 ore di scansione e 72 ore in stand by) collegata al proprio telefono cellulare oppure al tablet in dotazione. “La sonda è, sia convex, sia lineare – continua Brancato – si può fare, quindi, la classica ecografia dell’addome, ma anche l’ecografia muscolo-scheletrica o l’ecocolordoppler dei tronchi sovraortici. La compattezza e la facilità di trasporto consentono di utilizzare questo ecografo wi-fi in qualsiasi luogo”.