La gestione clinica del paziente oncologico, in relazione anche all’aumento della sopravvivenza, pone la necessità di affrontare problematiche legate all’alimentazione e allo stato nutrizionale, spesso compromessi dalla malattia o dai trattamenti antitumorali (chirurgia, radio- e chemioterapia). Il tumore influenza lo stato nutrizionale con un calo ponderale che in genere è severo, precoce (nei 6 mesi precedenti la diagnosi) e correlato, per frequenza ed entità, con lo stadio di malattia.
I tumori più spesso associati a calo ponderale severo sono il pancreatico e il gastrico. Lo stato nutrizionale del paziente, a sua volta, influenza il decorso clinico e la prognosi del tumore stesso. La malnutrizione si associa infatti a ridotta qualità di vita, ridotto livello di attività, maggiore incidenza di reazioni avverse legate alla terapia, ridotta risposta alla terapia da parte del tumore, ridotta sopravvivenza. La malnutrizione, pertanto, sembra essere un indicatore di gravità di malattia e di prognosi negativa, sebbene non sia ancora chiaro quanta influenza diretta essa abbia sulla prognosi, indipendentemente dalla malattia sottostante.
È inoltre stato dimostrato che nei pazienti malnutriti è più frequente l’interruzione, temporanea o definitiva, dei cicli di chemioterapia, e l’insorgenza di tossicità dose-correlata più severa. Da qui la necessità di avere un ambulatorio di nutrizione clinica per pazienti oncologici quanto mai pronto e aggiornato come quello dell’ospedale Giovanni Paolo II di Sciacca. Alla disponibilità del nutrizionista Matteo Pillitteri a portare avanti questa preziosa linea d’attività nell’Unità operativa semplice dipartimentale di oncologia dell’ospedale di Sciacca, coordinata da Domenico Santangelo, si aggiunge adesso infatti l’apporto professionale di Dario Incorvaia, esperto in bioimpedenziometria ossia la metodica diagnostica utile per conoscere la composizione corporea di un soggetto e per valutarne lo stato nutrizionale.
La recente attivazione dell’ambulatorio, previsto dal documento di indirizzo regionale “percorso nutrizionale del paziente oncologico”, mira ad incrementare la qualità di vita del paziente ammalato di tumore migliorando l’efficacia delle cure. “Nel paziente neoplastico – spiega Santangelo – il supporto nutrizionale trova un suo razionale nella prevenzione, nel riconoscimento precoce e nel trattamento della malnutrizione, la cui presenza può limitare in maniera importante l’adesione e la risposta al trattamento chemioterapico. Rivolgo un caloroso ringraziamento ai dottori Pillitteri e Incorvaia per la disponibilità dimostrata nel condurre questa importante gamma di prestazioni”.
(nella foto da sinistra Pillitteri, Santangelo, Incorvaia e Vaccaro)