ADRANO – Un 31enne di Adrano è indagato per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali, per questi motivi adesso si trova agli arresti domiciliari. Le indagini dei carabinieri hanno fatto luce sulle abitudini continue che aveva l’uomo nei confronti della convivente 29enne. Il loro rapporto era nato nel 2011, ma due anni dopo, durante la loro convivenza, l’atteggiamento del 31enne sarebbe cambiato, con quotidiane ingiuriose vessazioni verbali e frequentissime violenze fisiche nei confronti della donna. Quest’ultima, non aveva mai denunciato il comportamento del compagno, perché timorosa di ritorsioni su di lei e sulle due figliolette di 4 e 7 anni, ma anche perchè, come da lei stessa ammesso, era innamorata di lui, il quale, in più occasioni, dopo avere litigato, le si sarebbe riavvicinato mostrandosi pentito e promettendole di non ripetere quei suoi comportamenti.
Ma il 27 maggio scorso, mentre intorno alle 8 del mattino la donna si trovava a letto con le bambine, l’avrebbe aggredita gridandole “… te ne devi andare!!! Sei una sguattera, vi sparo a tutti nella testa, vai a fare la (…)!!! …”, non esentando anche le piccole dal volgare “trattamento” rivolgendosi a loro,”… vi dovete togliere tutti dalla (…)!!!”. Poi sarebbe passato alle vie di fatto, sferrando un pugno nell’occhio sinistro della donna, afferrandola per i capelli e trascinandola in cucina ove, ancora, avrebbe continuato con pugni e schiaffi, dandole anche una testata sul naso. Un episodio che aveva spinto la donna a rivolgersi qualche giorno dopo ai carabinieri di Adrano, ma anche in quest’occasione, al momento di sporgere la querela, avrebbe desistito dall’intento mentre il compagno, invece, si sarebbe recato in Calabria rientrando in casa solo dopo qualche settimana.
Finchè il 9 giugno, ancora dolorante, la donna si è recata presso l’ospedale “Maria SS Addolorata” di Biancavilla, dove i medici del pronto soccorso le hanno riscontrato “la frattura delle ossa nasali proprie”, con relativa prognosi di 25 giorni. Da qui ha finalmente trovato il coraggio di denunciare il compagno, raccontando tutto ai carabinieri. Negli anni l’uomo aveva cercato di strangolarla ma l’intervento del padre di lei aveva bloccato il peggio. Nei confronti dell’aguzzino è stato emesso un provvedimento cautelare e gli è stata imposta anche l’applicazione del braccialetto elettronico.