CATANIA – Giorni difficili per l’aeroporto di Catania e viaggiatori sempre più inferociti. Ieri la pubblicazione di un aggiornamento della Sac sulla propria pagina Facebook (poche righe sul nuovo terminal provvisorio che consentirà dal 3 agosto di aumentare i voli da 10 a 14 all’ora) è stata seguita da oltre 700 commenti. Il più gentile dei quali era “Meglio il silenzio”.
E anche oggi l’intervista rilasciata dall’ad della Sac Nico Torrisi al quotidiano La Sicilia ha provocato sui social reazioni non proprio amichevoli. “Il capo dell’aeroporto di Catania – sostiene Claudio Melchiorre, presidente di Movimento elettori consumatori – non si rende conto di quello che dice. Nell’intervista si fa riferimento spesso al fatto che non sarebbe compito di Sac fare molte cose e addirittura che si lavora per puro spirito di servizio, come se non fosse un normale dovere. Sarà bene avvertire il dottor Torrisi che tutti quelli che lavorano alla Sac sono pagati per farlo. Se il suo personale non sa usare la Naspi, vale a dire l’idrante, non sa prendere gli estintori dagli alloggiamenti, non sa cosa fare in caso di emergenza, la responsabilità è dell’azienda, vale a dire sua. Vogliamo vedere gli attestati dei corsi di sicurezza e antincendio, a questo punto, e sapere chi li ha rilasciati”.
Melchiorre incalza: “Circa l’assenza di sprinkler o impianti a pioggia, che sarebbero ‘pericolosi’, ancor più pericoloso è che non si sappia dove siano gli interruttori o che non ci sia personale immediatamente identificabile che sappia staccare la corrente. Anche se l’incendio fosse scaturito in due parti diverse e la prima in un ufficio affittato, ma all’interno del sedime aeroportuale, la mancanza di sicurezza e di vigilanza è della struttura di gestione aeroportuale. Ma anche se tutto questo non importasse, la gestione di tutto quello che è venuto dopo l’incendio è stata disastrosa. L’amministratore, per quanto ne sappiamo, ha chiuso l’aeroporto a data da destinarsi e solo con l’intervento di Enac sono stati programmati due voli all’ora, fino ai dichiarati dieci voli attuali, anche se sono centotrenta al giorno e quindi la media fa sette”.
Il presidente del Mec conclude con una domanda: “Siamo sicuri che il lavoro sia stato svolto? Per i passeggeri e per i viaggiatori la risposta è chiara: nessuno li tutela dai disagi e la struttura aeroportuale non è in grado di far partire e atterrare i voli prenotati e pagati a Catania. Il resto sono chiacchiere”.
Il quadro desolante è confermato da Assoutenti Sicilia: “Al di là di annunci rassicuranti che provengono da più parti, gli operatori dei nostri sportelli provinciali ricevono continue lamentele per la non ancora ripristinata piena operatività dei voli in un periodo cruciale, agosto, che più di ogni altro offre per la maggioranza la possibilità spesso unica di scegliere il viaggio di ‘ristoro’ dagli impegni professionali e lavorativi. Tra mancate riprotezioni e ancor di più carenza dei servizi di assistenza a terra, nell’organizzazione degli spostamenti dallo scalo in caso di assegnazione di voli alternativi, per molti la vacanza e l’auspicato ristoro sono letteralmente andati in fumo”.