“Il degrado a Catania è totale! Questo è quello che ho trovato stamattina davanti a casa mia. Nel frattempo la polizia era impegnata a interrompere un piccolo concerto acustico con emissioni di al massimo 30 decibel. Hanno idea dell’inquinamento acustico che procurano i fuochi d’artificio? Se la prendono sempre con quelli più innocui. Una città in mano al crimine, degradata come non mai. E qual è il problema? Il concertino con una chitarra acustica, un cavaquinho e una voce. Ma vorrei vedere se vanno a interrompere i cantanti neo melodici a tutto volume che si sfogano nei quartieri. No, lì no”. Comincia così lo sfogo social del cantante catanese Mario Venuti, che su Facebook posta anche le foto dello scempio nella zona del Castello Ursino, dove vive.
Venuti prosegue e non le manda a dire nel suo post su Facebook: “Io penso che è finito il tempo degli alibi per i siciliani. Smettiamola di tirar fuori le ragioni storiche della nostra arretratezza. È colpa dei Savoia, perché coi Borboni eravamo all’avanguardia, è colpa di Garibaldi etc… Siamo l’ultima ruota del carro dell’Europa, ma continuiamo a pensare di essere perfetti, come diceva il Principe di Salina nel Gattopardo. Facciamoci un esamino di coscienza. Cosa stiamo facendo per evolverci e non perdere il treno della storia? Come stiamo combattendo la nostra cultura tribale, il nostro familismo amorale, la nostra passione per il gioco del fotti compagno, la nostra mentalità tendente al mafioso?”
“Caro Mario Incudine – continua Venuti -, apprezzo la tua battaglia contro i gadget mafiosi venduti sui traghetti, ma il problema è a monte: perché nel mondo abbiamo la fama di mafiosi? Beh, diciamo che qualche illustre eroe negativo lo abbiamo partorito. Ed è lì il problema. Il gadget è l’estrema conseguenza. Tutte queste modalità del ‘vasa vasa’ che infognano la nostra politica. Che uno come Cuffaro sia stato presidente della Regione. I politici sono sempre lo specchio della società. Se abbiamo avuto un presidente di Regione colluso con la mafia è perché la società è tale e quale a lui. Questa regione che ha il privilegio di essere autonoma, usa lo statuto speciale solo per grattare denaro per i propri politici. Smettiamo di auto assolverci e ricominciamo umilmente dalle basi, dalla cultura civica del rispetto della cosa pubblica. Nel frattempo la signora qui sotto spazza davanti alla sua porta buttando la polvere un po’ più in là. Che le importa? L’importante è pulire casa sua, dello spazio comune, chissenefrega…”.