“Alla piccola ho detto che la mamma è fuori per lavoro. Una bugia, non vedrà mai più mia sorella”. Mauro Leo, unico fratello di Marisa, uccisa mercoledì sera a fucilate dal suo ex compagno Angelo Reina, racconta il dramma che è piombato sulla famiglia. “Io mi considero già padre e madre della mia nipotina – aggiunge Mauro, consulente del lavoro -. Non ho trovato le parole per dirle cos’è successo. È stato già faticoso trovarle per i miei genitori: mia madre, 68 anni; mio padre, 80. Entrambi col cuore a pezzi, incapaci di reagire, inebetiti dalla violenza che si è abbattuta su di noi”.
Leo è stato stamattina in questura a Trapani. “Il copione di queste tragedie è sempre lo stesso. C’è quasi sempre un uomo che non si rassegna a vedere la ‘sua’ donna indipendente. Incapace di capire che quando cessa l’amore si possono avere rapporti civili e ognuno può decidere la propria strada, la propria vita. E c’è sempre una donna convinta che a lei non possa accadere quanto legge sui giornali”.
La bimba di 4 anni si trova nella casa dello zio a Salemi, dove gioca coi cuginetti ed è circondata pure dall’affetto dei nonni. “I familiari e la bambina di Marisa Leo verranno ora seguiti da un’equipe di assistenti sociali e psicologi del Centro per la famiglia”, assicura il sindaco di Salemi Domenico Venuti. Non sarà facile far sapere alla bambina che la mamma è stata uccisa dal papà. Angelo Reina l’aveva con sé da alcuni giorni ma mercoledì sera l’ha lasciata da sua nonna a Marsala e si è diretto verso l’azienda di famiglia. Lì doveva incontrare l’ex compagna per darle la bimba. Invece si è trattato di un appuntamento con la morte.
“Marisa a pranzo aveva comprato un pacco di caramelle per sua figlia – racconta il direttore delle cantine ‘Colomba Bianca’, Giuseppe Gambino -, era felice che l’avrebbe riabbracciata dopo alcuni giorni”. Un rapporto teso e conflittuale quello vissuto tra Angelo e Marisa che nel 2020 culminò in una denuncia per stalking da parte della donna. Il processo è andato avanti e poi, al momento della conclusione nel gennaio 2022, il “non luogo a procedere” perché la donna aveva deciso di rimettere la querela. “Denunce ritirate perché mia sorella sperava sempre di mantenere dei rapporti civili con il padre della bimba ‘per farla crescere bene’, diceva”, spiega Mauro Leo.
“Mia sorella si illudeva, ma nelle ultime settimane deve avere capito che la cosa non andava. Certo, le dicevamo di stare in guardia. Ma quello era sempre il papà della bimba. E peraltro si presentava sempre col sorriso. Anche davanti a me che, come Marisa, speravo, mi illudevo, senza potere immaginare cosa gli macinava in testa…”, aggiunge. A Salemi, intanto, la comunità s’è stretta intorno ai genitori della donna e alla famiglia. Il Vescovo di Mazara del Vallo, monsignor Angelo Giurdanella, ha diffuso un messaggio di solidarietà: “In quest’ora particolarmente buia mi rivolgo a voi con la discrezione e il garbo richiesti in momenti come questo, per esprimere vicinanza e prossimità, animato dal sincero desiderio e dal profondo bisogno di partecipare, con autentico rispetto, del dolore di tutti. La vostra sofferenza è così intima e violenta che sento solo il desiderio di stringermi a voi come padre e come pastore. Nessuno si senta lasciato solo!”.