LAMPEDUSA – Il consiglio comunale di Lampedusa ha proclamato lo stato di emergenza in seguito all’ondata di sbarchi di migranti sull’isola. Lo ha annunciato il sindaco Filippo Mannino dopo che un gruppo di lampedusani ha dato vita a un sit-in davanti al Municipio ed ha poi partecipato al consiglio comunale che era stato convocato con altri punti all’ordine del giorno. “Oggi il consiglio comunale ha dichiarato lo stato d’emergenza – ha detto Mannino -. Abbiamo ribadito quello che chiediamo da mesi, ossia cercare di bypassare l’isola con le navi in rada, aiuto e sostegno per un’isola che in questi mesi è sotto un forte stress”. “I lampedusani – ha aggiunto il sindaco – sono esasperati e provati nello stesso tempo. I miei concittadini, ieri e stamattina, hanno aiutato le forze dell’ordine e le associazioni preposte all’accoglienza per assistere queste persone: sono state portate acqua e vestiti al molo Favarolo. Ognuno, in qualche modo, ha aiutato i migranti che avevano bisogno di assistenza. Però adesso è arrivato il momento, veramente, di cercare una soluzione strutturale”. La macchina del Viminale è al lavoro per alleggerire Lampedusa dalle migliaia di migranti sbarcati nelle ultime ore. Oggi ne sono stati trasferiti 1.650. Domani altri 3.750 lasceranno l’isola e venerdì ulteriori 2.270. Al momento i migranti sono 6.762.
TENSIONE AL PORTO – Momenti di tensione si sono registrati nel pomeriggio al porto, dove la guardia di finanza è intervenuta per contenere centinaia di migranti che chiedono di lasciare il molo. Gli agenti hanno effettuato anche una carica di alleggerimento sui migranti che tentavano di sfondare il cordone. Una volta calmati gli animi, i migranti si sono seduti a terra senza ulteriori escandescenze. La folla al molo Favaloro si è accalcata proprio davanti al cancello che delimita l’area riservata allo sbarco, ormai oltre ogni limite di capienza. La tensione è stata provocata perché chi doveva essere caricato sui bus e trasferito al porto non riusciva a farsi largo tra la folla. Il trasferimento dei migranti è regolato da un braccialetto che viene fatto indossare, attraverso il quale si capisce che è arrivato per prima e con quale barca. I volontari della Croce Rossa e le forze dell’ordine cercano in ogni modo di prendersi cura di quanti arrivano a Lampedusa, offrendo loro bottigliette d’acqua o utilizzando nebulizzatori per dare un po’ di refrigerio. In molti, invece, preferiscono un bagno al mare con giubbotti e salvagenti improvvisati, sotto lo sguardo attento della guardia costiera. Tantissimi i barchini in fila in attesa di poter sbarcare, quando sull’isola si contano oltre seimila ospiti e le temperature non accennano ad abbassarsi. Momenti di caos e disordine anche all’hotspot di Lampedusa: nel momento in cui la Croce Rossa ha aperto le linee per la distruzione del cibo, diverse centinaia di migranti si sono accalcate per arrivare prima ai sacchetti contenenti il cibo e la bottiglietta d’acqua temendo non fossero sufficienti. La polizia ha bloccato volontari e operatori della Croce Rossa, per evitare che la situazione degenerasse, mettendoli in sicurezza. Subito dopo avere spiegato che c’era da mangiare per tutti la distribuzione dei pasti ai migranti è tornata regolare e senza alcun disordine.
NEONATO MORTO – Ma c’è una tragedia che ha segnato la giornata a Lampedusa: un neonato di 5 mesi è morto dopo essere finito in acqua poco prima dell’arrivo dei soccorsi da parte della motovedetta Cp290 della guardia costiera, fuori dal porto. Il fatto è avvenuto alle 4.18 circa, la barca con i migranti si è rovesciata durante la navigazione, poco prima dell’arrivo dei militari della Capitaneria che hanno salvato tutte le persone finite in acqua, tranne il piccolo di 5 mesi. La salma è stata portata alla camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana, mentre la mamma del neonato, originaria della Guinea, si trova all’hotspot di contrada Imbriacola. La polizia ha chiesto, per la donna, un supporto psicologico. Si tratta di una minorenne che viaggiava, assieme ad altre 45 persone, su un natante salpato da Sfax, con la sorella, il cognato e il nipotino. La carretta, secondo quanto è stato ricostruito da Capitaneria di porto e polizia, si è ribaltata perché i migranti, alla vista della motovedetta della guardia costiera, si sono spostati quasi tutti su una fiancata. I poliziotti in servizio all’hotspot, assieme alle psicologhe del centro, stanno adesso valutando se sia più opportuno trasferire la donna e i suoi familiari con un aereo o con il traghetto di linea affinché restino in provincia di Agrigento e siano presenti quando la salma del piccolo, al momento sotto sequestro, verrà trasferita a Porto Empedocle.