L’estate è finita: alle 8,50 del 23 settembre è arrivato l’equinozio d’autunno. Le ore di luce continueranno ora a diminuire gradualmente fino al prossimo solstizio d’inverno, che avverrà il 22 dicembre. Gli equinozi sono i giorni in cui la durata del giorno è uguale a quella della notte e le ore di buio andranno ad aumentare fino al giorno del solstizio d’inverno, il prossimo 22 dicembre. “Alle 8:50 del 23 settembre il Sole, nel suo movimento apparente lungo l’eclittica, cioè la proiezione in cielo dell’orbita terrestre, ha attraversato l’equatore celeste da Nord a Sud”, osserva l’astrofisico Gianluca Masi, responsabile scientifico del Virtual Telescope Project.
“Da quel momento la notte inizia a prevalere, prendendosi una rivincita rispetto alla stagione estiva. Questo ovviamente farà un po’ contenti e gli astronomi, che avranno più tempo per ammirare il cielo, ma scontenterà molti altri”. Il termine equinozio deriva dal latino ‘aequa nox’, ossia notte uguale, per indicare proprio questo peculiare momento dell’anno che si ripete solo due volte, l’altro equinozio segna l’inizio della primavera. Ciò significa anche che, per chi si trova all’equatore nel giorno degli equinozi, il Sole si trova esattamente allo zenit, a 90 gradi rispetto alla superficie terrestre, e può osservare gli oggetti sul terreno, non proiettando ombre.