CALTANISSETTA – “È un’opera che più la studio più mi emoziona”: Matteo Salvini torna a parlare del ponte sullo Stretto da Caltanissetta, dove è arrivato per la prima festa della Lega in Sicilia. “L’obiettivo è aprire i cantieri del ponte l’estate prossima. Cioè trovarci nell’estate del 2024 non a fare un convegno su quello che si dovrebbe fare ma a guardare gli scavi. Si può fare, si deve fare, garantirà crescita economica, lavoro, sviluppo, sostenibilità ambientale, ripulendo l’acqua e l’aria, ferrovie, autotrasporto. È un guadagno per tutti”. E rivolgendosi a chi è contrario alla costruzione della mega struttura, il ministro dice: “Mi domando i ‘no ponte’ che argomenti abbiano, anche perché dicono che il ponte da solo non serve, ma stiamo investendo 18 miliardi in Sicilia e 18 in Calabria sulle ferrovie e sulle autostrade. Quindi arrivare ad avere quel buco di 3 chilometri, avendo treni e autostrade più veloci, non avrebbe senso. Sarò orgoglioso dopo 52 anni, questo è il percorso istituzionale, di far partire i lavori”.
Sempre in tema di infrastrutture, Salvini, parlando della Palermo-Catania, dopo la nomina a commissario per la A19 del governatore Schifani con il sostegno dell’Anas, spiega: “L’ho percorsa più di una volta e non è un’autostrada degna di questo nome. Però diciamo che un giorno sì e uno no con Anas e i funzionari mi faccio sentire e devo dire che qualcosa si muove finalmente”. Il ministro ha anche parlato dei ritardi sulle opere destinate alla Sicilia, dicendosi felice di trovarsi nell’isola per la festa della Lega: “Sono in Sicilia, emozionato di essere qui, è la prima festa nel cuore della Sicilia. Non a Palermo o Catania che sono i palazzi del potere ma a Caltanissetta che da ministro sto cercando di rimettere al centro, non solo perché è al centro dell’Isola, ma al centro dell’attenzione”. E il leader della Lega parla ai cittadini, affinché possano tornare ad eleggere i propri rappresentanti delle Province: “Continuo a ritenere fondamentale la reintroduzione delle Province elette direttamente dai cittadini. Sono un ente fondamentale che Renzi ha sciaguratamente dimezzato. Non cancellato, dimezzato”.
Il ministro parla di immigrazione e di come, a suo giudizio, dietro a numerosi sbarchi ci sia una regia ben precisa: “È chiaro ed evidente che c’è una strategia criminale dietro non qualche sbarco, ma a centinaia di barchini e barconi. Non è qualcosa di improvviso ma di organizzato, i cui proventi economici finiscono alla malavita per comprarci armi e droga. Io trafficanti di armi e di droga li combatto con ogni mezzo necessario”. Poi le critiche sull’atteggiamento dell’UE: “Stiamo lavorando come governo tutti insieme, senza nessuna differenziazione e nel rispetto del lavoro gli uni degli altri per un nuovo decreto sicurezza e visto che l’Europa è clamorosamente assente, lontana, distratta, ignorante e sorda, dovremo muoverci per conto nostro e difendere le frontiere per conto nostro perché Lampedusa e la Sicilia non possono accogliere mezzo continente africano”.
Immancabile l’intervento di Salvini sul piano politico: “Il destino della Lega è di governare a lungo in Sicilia e in Italia. Abbiamo bisogno di tante persone perbene, perché da soli non ce la facciamo. Sarebbe per me una grande emozione se a Caltanissetta ci fosse il nostro primo sindaco, in una città capoluogo nell’isola. E non escludo che alla Regione qualche altro deputato possa passare con noi”.