“Gli amici di Orgosolo sono profondamente scossi per la tragica scomparsa di Matteo Messina Denaro”. Il giorno dopo la tumulazione della salma del boss nel cimitero di Castelvetrano, in piena Barbagia, a Orgosolo in Sardegna, spuntano manifesti funebri commissionati da un anonimo cittadino all’agenzia Goddi del paese. Le foto dei manifesti, che sono stati affissi in 9 punti della cittadina per una spesa complessiva di 60 euro, hanno fatto subito il giro dei social e del web: c’è chi pensa a una goliardata e chi, invece, si indispettisce. Intanto, però, le immagini sono diventate virali. Contattata dall’Ansa, l’agenzia Goddi di Orgosolo fa sapere di avere ricevuto una telefonata da una persona che resta anonima con la richiesta di affiggere i necrologi per Matteo Messina Denaro che sono stati piazzati ieri pomeriggio.
A Napoli, invece, si è fatto sentire don Tommaso Izzo, il parroco di una chiesa di Casalnuovo, finito nella bufera, ieri, perché intenzionato a celebrare una messa in suffragio di Matteo Messina Denaro, poi annullata per “prudenza pastorale”. “Con rammarico si fa notare che lo Stato ha curato il corpo dell’uomo con le cure sanitarie migliori che non vengono date ad altri cittadini e nessuno si è indignato”, ha scritto in un post sulla pagina facebook della parrocchia, dove ieri il prelato ha anche chiesto scusa “per l’accaduto”. Don Tommaso chiarisce che “in alcun modo si intendeva fare l’apologia di chi si è macchiato di crimini gravissimi che vengono anzi fortemente condannati e stigmatizzati, ma si voleva affidare alla Misericordia di Dio anche la sua anima proprio perché fortemente macchiata da peccati. L’intenzione era volta a curare l’anima ma molti hanno protestato”. Il parroco e i suoi collaboratori, si legge infine nel post, “confidano che il polverone sollevato e cavalcato da chi ha voluto sfruttare la notizia per scopi di popolarità, cessi quanto prima lasciando spazio alle numerose attività benefiche che da anni faticosamente si portano avanti nella parrocchia Maria SS. Annunziata come la mensa e le docce per i bisognosi e la costruzione di un dormitorio per i senzatetto ricavato da un edificio confiscato alla camorra”.