Saranno le indagini della Procura di Ivrea a dover chiarire tutti gli aspetti dell’incidente avvenuto a Brandizzo, nel torinese, nel quale hanno perso la vita cinque operai di una ditta di manutenzioni ferroviarie, tra cui due di origini siciliane, il messinese Kevin Laganà, 22 anni e il marsalese Giuseppe Saverio Lombardo, 52 anni. Diversi i messaggi in loro ricordo da parte di amici e conoscenti. I magistrati piemontesi procedono per disastro ferroviario colposo e omicidio colposo plurimo, al momento contro ignoti. E anche il ministero dei Trasporti ha avviato una propria inchiesta. Il macchinista che guidava il convoglio, dodici vagoni vuoti in viaggio da Alessandria a Torino, era sicuro che quello fosse un orario in cui nessuno avrebbe dovuto transitare e men che meno lavorare, come ha precisato anche Ferrovie dello Stato.
Ma gli operai erano là, sui binari. Due di loro si sono salvati, sono stati dimessi ieri sera, dopo ore di sostegno psicologico fornito nell’ospedale di Chivasso, ma ancora oggi non si sanno spiegare “cosa sia successo”. Tra le ipotesi c’è quella di un “errore di comunicazione”, come ha riferito anche il sindaco di Brandizzo, ma bisogna ricostruire tutta la trafila delle autorizzazioni per l’avvio dei lavori per capire cosa sia accaduto. E l’incidente riporta alla mente quello avvenuto quindici anni fa a Motta S. Anastasia, nel quale persero la vita gli operai Giuseppe Virgilito di 35 anni e Fortunato Calabrese di 58. Il macchinista non si accorse della presenza di due uomini e non c’era alcuna segnalazione di lavori. Dopo il processo fiume fu condannato il caposquadra. Per il giorno dei funerali, la Regione Piemonte ha deciso di proclamare una giornata di lutto nazionale.