L’Istituto superiore di sanità e il ministero della Salute hanno effettuato una stima nazionale nell’ambito del “Progetto osservatorio per il monitoraggio dei disturbi dello spettro autistico” che hanno coordinato. I dati sono preoccupanti visto che un bambino su 77 (età 7-9 anni) presenta un disturbo dello spettro autistico, con una prevalenza maggiore nei maschi, che sono 4,4 volte in più rispetto alle femmine.
Importanti, di conseguenza le azioni di inclusione sociale per i giovani affetti dalla sindrome autistica come il progetto Interpares con il quale a Messina il Comune pagherà borse di studio per l’inserimento nel mondo del lavoro. L’iniziativa trova anche il sostegno dell’Istituto per la ricerca e l’innovazione biomedica che fa parte del Consiglio nazionale delle ricerche (Irib-Cnr) e si occupa di ricerca traslazionale e sviluppo tecnologico nell’ambito dei sistemi intelligenti per la salute, delle neuroscienze e della neuropsichiatria infantile.
Metterà, infatti, a disposizione dei ragazzi dei dispositivi di teleassistenza e corsi di formazione adeguati, creando ambienti ‘autism friendly’ nei locali cittadini grazie ad una convenzione firmata tra con la Fipe Confcommercio (nella foto i due rappresentanti Giovanni Pioggia dell’Irib-Cnr e Carmelo Picciotto della Confcommercio). L’assessore comunale alle Politiche sociali e salute Alessandra Calafiore ha sottolineato come si sia arrivati “all’ultima fase del progetto Interpares, un progetto di eccellenza per i ragazzi speciali che ha contribuito a diffondere sul territorio la cultura dell’inclusione sociale attraverso azioni che coinvolgano la città in tutte le sue realtà.
L’obiettivo è convincere la comunità a essere progressivamente sempre più rispettosa e attenta alle diversità”. Le attività di inclusione sociale per i giovani affetti dalla sindrome autistica promuovono azioni di inserimento nel mondo del lavoro per ragazzi autistici supportati da tecnologie innovative Internet of things (Iot) e consentono di commercializzare oggetti realizzati da loro e di predisporre negozi e locali ‘autism friendly’ per una migliore accoglienza dopo adeguati corsi. L’iniziativa, dopo un periodo sperimentale a Messina, sarà replicata in altre città italiane e impegna i due enti a sviluppare delle attività per l’inserimento nel lavoro dei ragazzi autistici, in particolare nei locali pubblici, dalla ristorazione ai bar, ai supermercati e ad altri negozi.