CATANIA – Il tribunale di Catania non ha convalidato il trattenimento di cinque migranti a Pozzallo disposto dal questore di Ragusa. Il provvedimento è stato adottato dal giudice Rosario Cuprì, il collega di Iolanda Apostolico che ha già emesso nei giorni scorsi un analogo dispositivo per sei tunisini. Attualmente non ci sarebbero altri decreti da convalidare e nell’area riservata di Pozzallo non ci sono migranti presenti. Anche il giudice del tribunale di Potenza Filippo Palumbo non ha convalidato il trattenimento, disposto dal questore di Forlì, di un cittadino tunisino richiedente asilo nel Cpr di Palazzo San Gervasio (Potenza).
Intanto il carabiniere indicato come l’autore del video in cui si vede Apostolico partecipare alla manifestazione di protesta al porto di Catania contro le politiche migratorie del governo avrebbe negato alla Procura di essere l’autore del filmato. Il militare, sentito come persona informata sui fatti per oltre 90 minuti dal procuratore Agata Santonocito, avrebbe detto di non avere girato lui il video. Di conseguenza anche di non avere confessato e quindi ritrattato alcunché. Il carabiniere, sentito come testimone, era da solo e con non il suo legale.
Secondo la tesi del carabiniere, che non è indagato, il suo coinvolgimento sarebbe scaturito dopo un incontro conviviale con altri colleghi. Quest’ultimi, conoscendo la sua amicizia personale e professionale con il luogotenente dell’Arma in congedo Anastasio Carrà, il sindaco di Motta Sant’Anastasia e deputato nazionale della Lega che ha riconosciuto per primo il giudice Apostolico nel video pubblicato dal ministro Salvini, lo avrebbero preso amichevolmente in giro. E lo avrebbe più volte e pressantemente invitato ad ammettere che il video era suo. Il carabiniere di fronte alle insistenze dei colleghi avrebbe detto qualcosa come “va bene, come dite voi…”, ma, ha spiegato, per chiudere il discorso non per ammettere qualcosa che non aveva fatto. La sua affermazione sarebbe stata interpretata come una conferma da un collega che ha presentato una relazione ai superiori che ha fatto scattare gli ulteriori accertamenti.
“Chi mi ha dato il video? L’unica mia preoccupazione è quello che si vede in quel video – dice il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini a Palermo -. Ognuno nella sua vita privata fa quello che vuole però aver visto un giudice essere in piazza in mezzo a gente che dava degli assassini e animali ai poliziotti non mi lascia tranquillo. Chi ha girato il video non mi interessa, mi stupisce che questo giudice continui a fare il suo lavoro sullo stesso dossier liberando immigrati che i questori vogliono trattenere. Dio non voglia che uno di questi clandestini compia un atto di violenza”.