“Siamo in stato di guerra. Abbiamo 21 episodi in corso nel sud del Paese”. Il capo della polizia israeliana, Yaakov Shabtai, commenta così l’attacco a sorpresa scattato questa mattina. Hamas afferma di aver lanciato da Gaza contro Israele “5.000 razzi” nella fase di apertura della operazione che ha chiamato ‘Alluvione al-Aqsa’. “Abbiamo deciso di mettere fine ai crimini di Israele”, si legge in un comunicato in cui denuncia “profanazioni” avvenute nei luoghi santi di Gerusalemme.
Ci sarebbero decine di morti. La controffensiva “Spade di ferro” è partita nel giro di poche ore: “Aerei israeliani stanno attaccando a Gaza un numero di obiettivi di Hamas nella Striscia”, ha annunciato il portavoce militare. Dalla prima mattina la popolazione di Gaza vede nutriti lanci di razzi verso Israele, parte dei quali sono intercettati dalle batterie di difesa israeliane Iron Dome. L’attacco – riferiscono fonti locali – è iniziato nella prima mattina mentre i bambini stavano andando a scuola. Sono subito rientrati nelle loro case mentre le strade si sono svuotate. Ieri decine di migliaia di sostenitori della Jihad islamica si erano raccolti in piazza a Gaza per celebrare l’anniversario della fondazione del movimento.
Misure di sicurezza sono state approntate anche lungo la linea di demarcazione con la Cisgiordania e nelle città di Israele a popolazione mista di ebrei e arabi. Secondo notizie dei media miliziani di Hamas infiltrati nel sud di Israele avrebbero preso in ostaggio dei civili israeliani. In particolare nella cittadina di Ofakim a ridosso della Striscia di gaza. Sono segnalati anche diversi scontri a fuoco. Eguali notizie riferite anche dalla tv – sebbene non confermate ufficialmente – riferiscono di soldati israeliani presi in ostaggio da Hamas.