CATANIA – I giudici della IV sezione penale del Tribunale di Catania hanno assolto “perché il fatto non sussiste” un 51enne accusato di avere, tra l’estate del 2014 e il gennaio del 2015, costretto la figlia della sua convivente a subire atti sessuali. Lo rende noto il suo legale, Pietro Ivan Maravigna. “La sensazione dinanzi alla sentenza – dice il legale – è un misto di gioia e amarezza. Non c’è certamente motivo di esprimere contentezza per i tempi di un processo durato, incredibilmente, ben sette anni e che ha portato all’annichilamento psicologico dell’imputato riuscendo alla fine a convincere pure la pubblica accusa a chiedere l’assoluzione dell’imputato”.
“Amarezza perché nella fase delle indagini preliminari si è assistito a un eccessivo accanimento investigativo nei confronti del mio assistito nonostante gli inviti chiari e specifici del Gip a prestare maggior cautela nella valutazione delle dichiarazioni rese dalla minore. Da questa vicenda, che pertanto continua in altre sedi – conclude il legale – va tratta una lezione. Certamente va posta la più grande attenzione su ogni genere di abuso nei confronti di soggetti deboli ma ponendo il massimo scrupolo nella ricerca e individuazione dei ‘falsi abusi’ perché una denuncia falsa può distruggere un individuo e una sentenza che arriva dopo sette anni può solo parzialmente limitare i danni”.