E’ morta Laura Salafia, ferita nel 2010 a Catania da una pallottola vacante durante una sparatoria. Aveva 47 anni, era nata a Siracusa e aveva vissuto a Solarino. L’1 luglio del 2010 si trovava in piazza Dante a Catania, dopo aver sostenuto un esame di letteratura spagnola all’università: il proiettile l’ha colpita alla schiena, provocandole una paralisi. A sparare era stato Andrea Rizzotti: il suo obiettivo era il pregiudicato Maurizio Gravino, col quale aveva avuto dei contrasti, ma a essere ferita è stata la Salafia.
Per la sparatoria è stato condannato a 16 anni e sei mesi di reclusione Rizzotti, il cui obiettivo era un pregiudicato che lo aveva poco prima insultato. Dopo l’incidente Laura Salafia trascorse 16 mesi in terapia in un centro specializzato di Montecatone, vicino Imola, prima di rientrare a Catania nel 2011 col ricovero nell’Unità spinale unipolare dell’ospedale Cannizzaro di Catania. Dopo essere stata dimessa, è andata ad abitare, assieme alla sorella Lucia, in una casa appositamente attrezzata messa a sua disposizione dal Comune di Catania e arredata gratuitamente dall’Ikea.
Nel 2011 ha iniziato a collaborare con il quotidiano La Sicilia pubblicando periodicamente un suo “diario aperto” poi raccolti nel volume ‘Una forza di vita’ edito della Dse. Il 10 settembre 2016 Laura Salafia ha incontrato Papa Francesco in piazza San Pietro. Nel 2021 il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, l’ha insignita del titolo di Cavaliera al merito della Repubblica. Il 9 giugno scorso ha ricevuto dall’università di Catania la laurea magistrale honoris causa in Filologia moderna. I funerali di Laura si terranno domani alle 16 nella Chiesa Madre di Sortino, paese del Siracusano in cui era nata.
“Laura è stata un esempio per tutti noi, con la sua forza ha dimostrato che gli obiettivi si possono raggiungere. Nonostante la sofferenza, la fatica e le difficoltà Laura ha amato la vita e tutte le persone che le sono state vicine, compresa la nostra comunità accademica”, ha affermato il rettore dell’università di Catania, Francesco Priolo, in un messaggio di cordoglio.
Anche il sindaco Enrico Trantino, gli assessori della giunta e tutta l’amministrazione comunale di Catania hanno espresso cordoglio unendosi al dolore della famiglia e dei tanti amici di Laura. “Per tredici anni – ha detto Trantino – la sua sofferenza ha interrogato le nostre coscienze di cittadini su un atto di violenza che ha colpito una ragazza innocente, ingiustamente vittima di una cinica sorte. Faremo in modo di ricordarla in modo perenne con l’intitolazione di un luogo evocativo di Catania, affinché il suo modello di donna di cultura, esemplare e coraggiosa, che ha mostrato insuperabile attaccamento alla vita, nella gioia e nel dolore, rimanga un esempio anche per le future generazioni”.