Una nottata in bianco, la somministrazione dello sciroppo per la tosse prescritto a uno dei figli e l’allenamento con tanto di test antidoping a sorpresa, in una delle mattinate successive. Risale al campione biologico del novembre 2022 la positività di Alejandro ‘Papu’ Gomez alla terbutalina, farmaco assunto per placare una crisi di broncospasmo, quando era un giocatore del Siviglia. Il tutto nei giorni antecedenti al Mondiale di calcio che l’attaccante porteno, ex del Catania, avrebbe poi vinto con la sua Argentina.
“La positività”, ha spiegato il Monza, “è frutto di un’assunzione involontaria. L’Ac Monza si riserva di valutare i prossimi passaggi procedurali”. Gomez, 35 anni, da poco più di 20 giorni è un tesserato del club brianzolo. Al quale è giunto da svincolato, all’indomani del pareggio interno con il Bologna e in concomitanza con il quinto anniversario della gestione Fininvest del club. Gomez aveva appena prima rescisso con il Siviglia, cedendo alle lusinghe del club che nei giorni precedenti aveva perso per infortunio Gianluca Caprari, trequartista proprio come il Papu.
Oltre all’intervento di mercato di Adriano Galliani, amministratore delegato del Monza, determinante per l’arrivo a Monza di Gomez anche la volontà della famiglia dell’argentino, 6 stagioni e mezzo con 252 presenze e 59 gol con l’Atalanta, nella Bergamo che da Monza dista solo 50 chilometri. Dopo due spezzoni di partita in biancorosso e a distanza di 10 mesi da quelle analisi, la conferma della positività che si porta appresso una squalifica biennale che rischia di segnare definitivamente la carriera del giocatore. Regolarmente in campo anche nella giornata odierna al centro sportivo Luigi Berlusconi, in attesa dell’arrivo della notifica della sentenza di primo grado della Commissione antidoping spagnola, giunta in serata.