Conferenza stampa del vicepresidente Vincenzo Grella al Massimino sul momento del Catania. Ecco i passaggi salienti.
SOCIETA’. “E’ un momento difficile, c’è una crisi di crescita ma crediamo fortemente in quello che facciamo. Capisco il dispiacere dei tifosi, dovuto alla loro grande passione. Il vostro sogno è il nostro sogno. Ho sempre portato rispetto ed è giusto chiederlo. Se le persone arrivano a contattare mio figlio di undici anni direi che si è toccato il fondo”.
OBIETTIVO. “E’ avere una squadra competitiva, significa arrivare nei primi tre posti. Il presidente ha messo a disposizione un budget importante che, d’accordo con gli altri dirigenti, abbiamo distribuito tra prima squadra e il resto del club. Parlare di progetto sostenibile significa creare le basi affinché quello che facciamo abbia un futuro. Non andremo fuori budget solo per fare felice qualcuno che non conosce le dinamiche di costruzione di un club”.
CRITICHE ED ERRORI. “Le accetto. Non capisco gli attacchi personali. Quello che ho visto nelle ultime 3-4 settimane lo vivo con grande dispiacere. Ci sono stati degli errori, dalla preparazione estiva alla lettura nell’allestire il gruppo. Mi prendo la responsabilità: erano decisioni condivise, ma io avevo l’ultima parola. E’ molto chiaro quello che c’è da fare e lo faremo”.
SANZIONI DISCIPLINARI. “Sono basate sui nostri valori. Chi non li rispetta viene sanzionato. E’ un primo avviso. Un secondo avviso non c’è, in quel caso si va via. I nostri valori hanno due concetti fondamentali: rispetto per il prossimo e disciplina”.
CENTRO SPORTIVO. “Non penso che un club dopo appena 15 mesi possa tuffarsi in un investimento così importante senza fare delle riflessioni. Siamo vicini ad avere la concessione del Massimino, per noi è molto importante. So che il presidente ha rilasciato alcune dichiarazioni sull’argomento, ma il mio compito è ragionare bene con lui prima di compiere un passo simile. Bisogna scegliere il tipo di struttura da realizzare, individuare il terreno e compiere i passaggi burocratici: indicare una tempistica certa significherebbe dire una bugia”.
BUDGET. “Chi fa certi numeri non conosce il valore di un calciatore. Se io spendessi due milioni per 25 calciatori, quanto farebbe a testa? Circa 80 mila euro lordi, 40 mila al netto. Se guardate solo il nostro attacco e pensate da dove arrivano i giocatori e quanto possono percepire, capite che non è possibile spendere solo due milioni. Possiamo avere sbagliato alcuni acquisti, ma i soldi stanziati dal presidente sono sufficienti”.
CRISI. “Ho seguito gli allenamenti con maggiore presenza. Ho visto tante cose che mi hanno fatto riflettere. Ho parlato con chi dovevo perché quello che ho visto non mi andava bene. Per costruire abbiamo bisogno di tempo, ma questo tempo non è per sempre. Ho suggerito un cambio e attendo questo cambio. Di approccio e di atteggiamento. Non parlo di un passaggio sbagliato, ma del linguaggio del corpo e della voglia di andarsi a prendere il risultato che vogliamo. Ho avuto modo di parlare con qualche ragazzo, ho espresso il mio pensiero senza filtri spiegando le intenzioni del club. Ora sta ai giocatori mostrarmi che possono cambiare. Se non dovessero arrivare le risposte, non avrò altra scelta che cambiare”.
TABBIANI. “Prima di sceglierlo abbiamo discusso tanto su che tipo di squadra volevamo impostare. Pensavamo a un gioco propositivo e aggressivo con un’impronta forte. Ho parlato con almeno 10-12 allenatori e con Tabbiani mi sono ritrovato subito. Mi aspettavo difficoltà all’inizio, poi qualche risultato ci è stato sfavorevole ed è salita la pressione. Senza dubbio, se dovessi tornare indietro rifarei la stessa scelta. Penso ancora che sia l’uomo giusto per noi. Ho parlato a lungo con lui, gli ho lasciato lo spazio per trovare una soluzione, sia tattica sia caratteriale: è un suo compito, fa parte delle sue mansioni. Gli ho chiesto di cambiare marcia e di essere un po’ più pragmatico. Ma ha subito attacchi fuori luogo, non si può entrare sul piano personale. Se pensiamo che l’unico colpevole sia lui, non andiamo da nessuna parte”.
ORGANICO. “Svincolati? In Serie C funziona così. Il Catania ha speso sul mercato. Arrivi in ritardo? Se guardate la tempistica delle altre squadre parliamo di una differenza di qualche giorno. Abbiamo visto troppi infortuni, li stiamo valutando insieme allo staff: sono rimasto sorpreso, ma sono già stati individuati cambiamenti. L’involuzione recente è legata alla condizione fisica. Abbiamo commesso errori che verranno corretti”.
PREPARAZIONE. “A Zafferana hanno fatto il possibile per metterci a nostro agio. La mancanza di amichevoli probanti si è fatta sentire. Abbiamo pensato la preparazione in un modo e quel modo è sbagliato”.
TIFOSI. “Capisco la contestazione, non i toni usati quando sono stato fermato fuori dallo stadio due volte mentre ero in macchina. Portare tensione nel nostro stadio, che dovrebbe essere la nostra fortezza, è da pazzi. Domenica contro l’Avellino c’era un clima tossico”.
BRINDISI. “E’ un’occasione per lo staff tecnico e giocatori: possono mostrare di avere voglia di invertire la tendenza. Il risultato dipende da tante cose, ma voglio vedere voglia di vincere”.
INVESTIMENTI. “Il presidente ha intenzione di investire in Sicilia. In una prima fase la possibilità o meno di farlo non condiziona il suo impegno nel club, più a lungo andare dipenderà anche dalla nostra capacità di ridurre la forbice tra investimenti e ricavi. Se la forbice resta grande, i progetti extra calcio possono incidere sulla valutazione complessiva dell’investimento complessivo. C’è gente che si è permessa di dire: “Pelligra, esci i soldi”. E’ una vergogna”.