Si allarga la mobilitazione dei collettivi studenteschi che si schierano in favore della Palestina. Manifestazioni sono state programmate per tutta la settimana in diverse città d’Italia, tra le quali Palermo, dove domani sono previsti corteo e sit-in. A Roma un minicorteo all’interno dell’università La Sapienza ha cercato di bloccare una riunione tra il Consiglio d’amministrazione dell’ateneo e il Senato accademico dove si discuteva una mozione a favore di Israele. Un gruppo di ragazzi, chiamati a raccolta da “Cambiare Rotta”, già in prima linea contro il caro-affitti, ha cercato di entrare negli uffici del rettorato, dove era in corso la riunione. Ci sono stati momenti di tensione, con gli studenti che premevano per entrare, arginati dalle forze dell’ordine. “Non faremo un passo indietro finché il rettore Polimeni e il Senato accademico non ritireranno la mozione contro la Palestina pro Israele. Se non cambierà intifada pure qua”, hanno detto, sventolando una bandiera palestinese e gridando: “Palestina libera”.
Quella degli studenti che sostengono la causa palestinese è una mobilitazione di respiro internazionale ma che ha assunto una piega tutta italiana dopo le parole del ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara, che ieri ha dichiarato di voler perseguire i membri dei “collettivi studenteschi che inneggiano ad Hamas”. Dopo la manifestazione alla Sapienza a Roma sono scesi in piazza per rispondere alle parole del ministro anche gli studenti di Opposizione studentesca d’alternativa, che hanno protestato con un flash mob davanti alla sede dell’Associazione nazionale presidi annunciando per venerdì una giornata di mobilitazione studentesca nazionale a favore della Palestina.
“La solidarietà alla Palestina non si criminalizza”, hanno spiegato, ricordando che “il popolo palestinese vive in un regime di occupazione pluridecennale, violazione sistematica dei diritti umani e violenza sui civili da parte del regime sionista”. A Bari i collettivi Osa e Cambiare rotta stanno programmando una manifestazione per sabato. “Non siamo filo Hamas però siamo filo palestinesi – ha spiegato Edoardo Del Monte, referente Osa Puglia -, sosteniamo la resistenza del popolo palestinese, il che vuol dire sostenere i palestinesi che si difendono e attaccano pure. Anche i nostri partigiani si difendevano dai nazisti, ma quando potevano attaccare attaccavano”.