Il rapporto con l’ambiente è una delle determinanti fondamentali del nostro stato di salute. Dalla città inquinata alla foresta incontaminata, la relazione tra l’individuo e diversi fattori ambientali può risultare in diversi stati di benessere o di malattia. Utili a regolare e a prevedere, quando necessario, azioni di politica sanitaria che migliorino la salute della popolazione e limitino i danni derivanti da specifiche componenti ambientali è un obiettivo comune per tutti. E così all’ospedale Umberto I di Siracusa si ritrovano insieme medici e carabinieri per ricordare a tutti i cittadini l’importanza di tutelare l’ambiente. Un’area a verde di giovani piante, simbolo del connubio inscindibile tra ambiente e salute, sono state donate dall’Arma dei carabinieri Raggruppamento Biodiversità di Mongiana e dalla Federazione nazionale dirigenti ospedalieri internisti (FADOI) nell’ambito del progetto nazionale di educazione ambientale “Un albero per la salute”.
L’Umberto I è stato selezionato assieme ad altri ospedali d’Italia per la donazione e messa a dimora di alberi autoctoni prodotti nel vivaio forestale del Reparto Biodiversità di Mongiana e dell’albero di Falcone, il Ficus Macrophilla riprodotto dalle talee dell’albero che cresce davanti all’abitazione del giudice Falcone, simbolo della lotta alle mafie. L’iniziativa si è svolta simultaneamente su tutto il territorio nazionale il 4 ottobre, giornata in cui si festeggia San Francesco d’Assisi patrono d’Italia e degli ecologisti. Il progetto nazionale è stato illustrato dal tenente colonnello Rocco Pelle comandante del Reparto Biodiversità di Mongiana (Vibo Valentia), dal tenente colonnello Carmelo Parisi comandante del Centro Anticrimine Natura Carabinieri di Catania e dal componente l’Esecutivo nazionale FADOI Roberto Risicato, direttore del reparto di Medicina interna dell’ospedale Umberto I. Alla presentazione ha fatto seguito nell’area esterna la suggestiva messa a dimora delle piante operata dai carabinieri del Raggruppamento di Mongiana assieme ad un gruppo di studenti delle classi terze medie dell’Istituto Lombardo Radice di via Archia accompagnati dai docenti.
Ogni pianta messa a dimora potrà essere geolocalizzata fotografando uno speciale cartellino e sarà possibile seguirne la crescita su un sito web, monitorando in tempo reale anche il risparmio di anidride carbonica. Il comandante del Centro Anticrimine Natura dei Carabinieri di Catania tenente colonnello Carmelo Parisi ha illustrato brevemente l’attività del Centro che ha giurisdizione nella Sicilia orientale e si occupa della tutela dell’ambiente, svolge controlli ambientali e nella gestione faunistica con particolare riferimento al contenuto della convenzione di Washington del 1973 e della Convenzione di Berna recepita in Italia negli anni ‘90 ed ha puntato sull’importanza della espressione “mettere a dimora” le piante: “Significa – ha detto – affidarle alla natura. L’augurio è che possiamo dare il nostro contributo, così come i ragazzi che sono le sentinelle della popolazione ed hanno un importante ruolo nel trasmettere alle generazioni future il rispetto della salute e della tutela dell’ambiente”.