CATANIA – Un quarantenne catanese è stato arrestato dai carabinieri di Catania e posto agli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto per atti persecutori nei confronti della sua ex fidanzata 49enne. La donna, nella denuncia fatta ai carabinieri alla fine dello scorso settembre, ha riferito di essere perseguitata dall’ex con continue telefonate e messaggi dal contenuto minaccioso e ingiurioso, lasciandole intendere che la teneva sotto controllo. Il quarantenne, già condannato in via definitiva per lesioni aggravate nei confronti dell’ex che lo aveva denunciato nel giugno 2021, dopo essere stato scarcerato nel gennaio 2023, avrebbe contattato la donna tramite una sua amica su un social network facendole sapere che “era cambiato”.
I due si sarebbero incontrati per instaurare un rapporto di amicizia considerato anche il trasferimento dell’indagato a Milano, tuttavia, da giugno 2023, la situazione sarebbe degenerata in un rapporto pesante e ossessivo. L’uomo ha iniziato a tempestare la donna di telefonate nelle quali, oltre a pretendere di sapere dove si trovasse e con chi fosse, le avrebbe indirizzato parole offensive e minacce (“ti ammazzo, se ti vedo con un altro, se vai a lavoro”). La donna non ha potuto nemmeno bloccare il numero telefonico dell’ex perché lo stesso l’avrebbe minacciata di ucciderla in occasione dell’imminente matrimonio del figlio.
Dopo il matrimonio, il quarantenne ha insistito a contattare la donna minacciandola ancora di morte essendo venuto a conoscenza che lei aveva intrapreso un’altra relazione sentimentale. A quel punto la donna ha bloccato il numero di telefono, ma l’ex ha continuato a contattarla attraverso altre utenze telefoniche. Ottenuto un incontro con la donna, l’ex l’ha minacciata ancora una volta di morte: “Non pensare che ti fai fidanzata con un altro, se ti vedo con un altro ti ammazzo”. E poi ancora l’avrebbe seguita mentre lei a bordo dell’auto del padre percorreva il corso Indipendenza e dopo averla affiancata le avrebbe detto: “Già di mattina esci, te ne vai dal fidanzato, oppure stai lavorando”. La malcapitata, che dal giorno del matrimonio del figlio non era più uscita da casa se non accompagnata dai genitori, si è a quel punto convinta a sporgere denuncia.