MARINELLA DI SELINUNTE (TRAPANI) – L’insolito itinerario seguito da un barcone tunisino partito alle 4 di giovedì scorso da Mahdia in Tunisia termina in tragedia a poche decine di metri dalla sabbia dorata della lunga la costa che parte da sotto i templi dell’antica città di Selinunte e arriva fino a Menfi: l’imbarcazione che è squarciata in più punti si è arenata la notte scorsa, verso l’una, e delle decine di migranti a bordo 5 sono stati recuperati morti mentre 35 sono stati fermati a Castelvetrano e a Menfi.
Negli ultimi cinque anni le rotte dei migranti non avevano mai compreso lo sbarco finale a Marinella di Selinunte. Il peschereccio, con una sessantina di persone a bordo, è rimasto inclinato di fronte al Paradise beach, un hotel che guarda il mare a due chilometri dal lido-ristorante “La Pineta”, meta estiva di tanti turisti che vanno in quella zona per godere di una spiaggia incontaminata e senza strutture. Ed è stato proprio uno dei titolari della Pineta, Giuseppe Rizzuto, ad accogliere e rifocillare il ragazzo tunisino che gli si è presentato davanti.
“Stamattina mi ha chiamato il custode avvertendomi che c’era un migrante tunisino che piangeva, sono arrivato e mi ha raccontato quanto è successo. In lacrime mi ha detto che erano partiti tre giorni fa dalla Tunisia e a bordo c’erano anche donne e ragazzi – dice Rizzuto -, prima di raggiungere la costa la barca si sarebbe quasi capovolta e alcuni migranti sarebbero finiti in mare”. Il superstite ha raccontato a Rizzuto altri momenti tragici dello sbarco: “Quelli caduti in acqua hanno cercato di aiutarsi tra di loro, mi ha raccontato il giovane, lui ha bevuto acqua e non appena ha toccato terra si è girato verso il mare e sostiene di avere visto 15 corpi galleggiare. Il ragazzino era a piedi scalzi, in costume e con una felpa. Mi ha chiesto di bere e mangiare”.
Il ristoratore grazie al suo cuoco tunisino, è riuscito a dialogare col giovane: “Mi ha detto che aveva 14 anni e aveva camminato a piedi tra la spiaggia e le strade qui vicino, dopo essere sbarcato sulla spiaggia di fronte all’hotel Paradise beach. Io gli ho comunicato che avrei avvertito i carabinieri”. Così è arrivata una pattuglia che ha portato via il giovane. Dopo l’allarme sono cominciate le ricerche nel territorio che va da Castelvetrano a Menfi.
I vigili del fuoco sono saliti nel barcone verificando che all’interno non vi fossero morti e portando giù sei bidoni di nafta e una bombola del gas. Gli agenti della polizia scientifica hanno recuperato il timone per i rilievi per eventuali impronte di chi era alla guida dell’imbarcazione. E i viaggi dal Nord Africa alla Sicilia continuano: a Lampedusa oggi con due sbarchi sono giunti 95 migranti e con altri due sono arrivate 121 persone mentre altri 49 partiti dalla Libia sono stati soccorsi davanti l’isola. Durante la notte, dalla nave ong Sea Eye 4 che si trova nelle acque antistanti a Lampedusa, una nigeriana al sesto mese di gravidanza, in condizioni critiche è stata trasbordata sulla motovedetta Cp306 della guardia costiera e sbarcata a molo Favarolo e poi è stata trasferita al poliambulatorio. Altre due persone sono cadute in acqua durante l’operazione di salvataggio rischiando di annegare. Le autorità italiane hanno dato istruzioni alla Sea Eye 4 di procedere verso il porto di Vibo Valentia.