Le due Italie climatiche stanno tutte nell’immagine dei nubifragi in Lombardia e nei roghi che in Sicilia bruciano i boschi e minacciano le case. Nel Palermitano è stata una notte di emergenza, con le fiamme alimentate dal forte vento di scirocco che ha raggiunto i 42 nodi e portato il termometro a ben oltre trenta gradi.
Giovanni Di Giacinto, sindaco di Casteldaccia, a una ventina di chilometri dal capoluogo siciliano, in nottata ha invitato i residenti a liberare le strade per consentire l’intervento dei mezzi di soccorso. Nel territorio comunale, e nella vicina Altavilla Milicia, il fuoco ha paralizzato tutto per parecchie ore.
L’autostrada A19 Palermo-Catania è stata chiusa in entrambe le direzioni, così la ferrovia e la statale 113 che costeggia il versante tirrenico dell’isola, da Messina a Trapani. Alcune case sono state evacuate, mentre la paura serpeggiava tra i residenti. Quasi tutti i vigili del fuoco in servizio al comando provinciale sono stati dirottati nei luoghi in fiamme, assieme ai forestali e ai volontari della protezione civile.
Insomma, il forte vento di scirocco e l’alta temperatura di questo pazzo autunno hanno seminato il panico, facendo riaffiorare i recenti ricordi dei numerosi incendi estivi che hanno devastato la Sicilia. “E’ stato l’ottobre meno piovoso da quando abbiamo iniziato le rilevazioni – dice Luigi Pasotti, che si occupa del sistema informativo Sias della Regione -. Attendiamo i dati delle ultime ore che chiuderanno questo torrido mese, ma anche se è attesa un po’ di pioggia nel Messinese, possiamo dire che il mese in corso ha battuto tutti i record degli ultimi cento anni. Per quanto riguarda le temperature, appare certo che verrà stabilito un nuovo record di temperatura media regionale del mese di ottobre, indice che per la prima volta varcherà di qualche decimo la soglia di 20°, di circa 2,5° superiore alla norma del periodo”.
Le temperature nella giornata dei fuochi hanno raggiunto punte di 35 gradi a Messina, 34 a Palermo. Oltre Casteldaccia le squadre antincendio sono state impegnate a Marineo, lungo la statale 118, e nel bosco della Ficuzza, dove è stato evacuato un rifugio per cani. Roghi anche a Belmonte Mezzagno (già alle prese con una frana che interrompe i collegamenti con Palermo) e Montelepre. Si chiude nel peggiore dei modi questa lunga stagione di incendi nell’isola, con cinque morti causati dall’inferno di fuoco. Tra loro due operai della forestali deceduti nel corso delle operazioni di spegnimento. Rimarrà a lungo il ricordo della notte del 24 luglio, quando Palermo è stata circondata dalle fiamme, con una temperatura che si aggirava intorno ai 47 gradi.