Sono solo 13 le regioni che in Italia hanno attivato le reti per le cure palliative pediatriche, ben 7 ne sono mancanti, e solo 8 sono gli hospice pediatrici a livello nazionale. Evidente, oltre alla carenza di personale, anche la scarsa formazione e le ridotte risorse disponibili. I dati, estrapolati da uno studio del 2022, sono stati riferiti l’11 novembre a Palermo, dagli esperti del settore, in occasione della Giornata nazionale delle cure palliative organizzata dalla Samot e dal Garante dei diritti per l’infanzia e l’adolescenza del Comune di Palermo. “Cure palliative pediatriche: un diritto da garantire” il titolo dell’incontro con la partecipazione di Franca Benini, responsabile del Centro regionale Veneto di Terapia del Dolore e Cure Palliative Pediatriche, che ha scattato una fotografia dello sviluppo delle cure palliative pediatriche in Italia. Il sindaco, Roberto Lagalla, ha dato la disponibilità da parte del Comune di Palermo non solo all’individuazione di una struttura ma anche all’erogazione dei fondi necessari per la ristrutturazione sottolineando che “è urgente un hospice pediatrico per alleviare le famiglie”.
Sulla stessa linea il dirigente generale del Dipartimento Pianificazione Strategica dell’assessorato alla Salute, Salvatore Iacolino, confermando la volontà dell’amministrazione regionale affinché la Sicilia occidentale, come già è stato realizzato al Garibaldi di Catania per la Sicilia orientale, disponga di un hospice pediatrico: “Un milione di euro è già disponibile – ha detto -, gli altri fondi necessari all’erogazione e alla garanzia del servizio verranno assegnati senza particolari difficoltà”. Sono intervenuti anche il presidente della Società italiana di Storia della medicina, Adelfio Elio Cardinale, il vice presidente della Società italiana di cure palliative, Grazia Di Silvestre e l’assessore regionale alla Salute, Giovanna Volo. Ma occorre lavorare anche sul piano culturale e formativo visto che l’Università di Palermo non ha ancora attivato l’insegnamento obbligatorio di cure palliative nel corso di laurea in Medicina che “è un obbligo di legge” come ha ricordato Giorgio Trizzino, fondatore della Samot.