E’ ancora alta l’incidenza dei tumori del colon-retto in Italia dove rappresentano la terza neoplasia negli uomini e la seconda nelle donne. Secondo la ricerca del 2022 “I numeri del cancro” la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è pari al 65% negli uomini e 66% nelle donne. Il tumore è spesso conseguente ad una evoluzione di lesioni benigne (quali ad esempio i polipi adenomatosi) della mucosa dell’intestino, che impiegano un periodo molto lungo (dai 7 ai 15 anni) per trasformarsi in forme maligne. I test utilizzati per lo screening del tumore del colon-retto sono due: la ricerca di sangue occulto nelle feci (SOF) e la rettosigmoidoscopia.
Il test di screening utilizzato, però, nella quasi totalità dei programmi di screening è il test del sangue occulto nelle feci, eseguito ogni 2 anni nelle persone tra i 50 e i 69 anni. Proprio quello che sta effettuando l’Asp presente con i camper della prevenzione alla Maratona di Palermo. A bordo di 5 camper ed all’interno dei gazebo, l’Azienda sanitaria del capoluogo con il suo staff (nella foto) proporrà una lunga serie di prestazioni, tutte gratuite e con accesso diretto: oltre alla screening del tumore del colon retto con distribuzione del Sof Test, sarà effettuato lo screening del tumore della mammella (mammografia per donne di età compresa tra 50 e 69 anni); screening visivo pediatrico (bambini tra 3 e 8 anni); screening logopedico pediatrico ((bambini tra 3 e 8 anni); vaccinazioni antinfluenzali, anti Covid e tradizionali; sportello amministrativo; prevenzione del randagismo.
Il Sof test è un esame, estremamente semplice, consiste nella raccolta (eseguita a casa) di un piccolo campione di feci e nella ricerca di tracce di sangue non visibili a occhio nudo. Il test usato nei programmi di screening italiani non rende necessario seguire restrizioni dietetiche prima della sua esecuzione. Solo una piccola parte dei programmi di screening attivi in Italia (in particolare nella regione Piemonte) utilizza al posto della ricerca del sangue occulto un altro esame di screening, la rettosigmoidoscopia, eseguita una sola volta all’età di 58-60 anni. Si tratta di un esame endoscopico, che consiste nella visualizzazione diretta, tramite una sottile sonda flessibile dotata di telecamera, dell’ultima parte dell’intestino (il sigma e il retto): è qui che si sviluppa infatti il 70% dei tumori del colon retto.