Sono circa 64mila gli ingressi programmati dalle imprese siciliane tra i mesi di ottobre e dicembre 2023, con una flessione rispetto all’anno precedente del 7,8% nel trimestre, a conferma del rallentamento che sta interessando l’economia italiana ed europea. La difficoltà di reperimento del personale segnalata dalle imprese, ormai con carattere strutturale, riguarda il 44,8% delle assunzioni programmate. A delineare questo scenario è il centro studi di Assoesercenti Sicilia, attraverso l’elaborazione dei dati del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal. L’industria (settore manufatturiero e costruzioni) programma, nell’ultimo trimestre dell’anno, circa 18mila assunzioni (-15,6% rispetto allo scorso anno). Questo decremento è dovuto, soprattutto, alla minor domanda nel settore delle costruzioni con 10,7mila nuovi contratti programmati nel trimestre (-18,8% rispetto allo stesso periodo del 2022) e dei settori manifatturieri che mostrano, anch’essi, una flessione nel trimestre pari al -10,33% rispetto allo scorso anno.
Meno marcato il rallentamento dei servizi (commercio, servizi di alloggio e ristorazione, servizi alle persone e alle imprese) che programmano complessivamente 45,7mila assunzioni nel trimestre ottobre-dicembre 2023 (-4,4% rispetto a allo stesso trimestre 2022). In flessione soprattutto le previsioni di istruzione e sanità tra i servizi alle persone (-15,4% rispetto al 2022). Le imprese del commercio segnalano, invece, una domanda in lieve crescita con 11,6mila assunzioni per il periodo ottobre – dicembre 2023 (+0,43% rispetto a 12 mesi fa). A livello territoriale, sono le imprese delle province di Catania e Palermo (33,1mila assunzioni nel trimestre ottobre-dicembre) a registrare i maggior dati negativi rispetto ad un anno fa con -2,5mila assunzioni, pari a circa il 46% del saldo negativo regionale. Le previsioni di assunzioni del settore commercio in Sicilia sono trainate soprattutto dalla provincia catanese che prevede assunzioni per circa 3,5mila unità (+100 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno), mentre la provincia di Palermo, con 2,7mila unità, registra un -2,18% rispetto al 2022.
“Occorre intervenire urgentemente – sostiene il presidente di Assoesercenti Sicilia, Salvo Politino – sulle tante variabili di un mercato che ha voglia di crescere e le cui condizioni potrebbero essere favorevoli a creare nuovi o migliori posti di lavoro per i siciliani. Il rischio che da qui ai prossimi quattro anni la situazione possa diventare più critica, non è lontano dalla realtà. Regione, Comuni, Città Metropolitane, parti sociali e categorie devono mettersi insieme per rafforzare la programmazione e rispondere in modo più adeguato ai bisogni formativi delle imprese del territorio. L’obiettivo di questo patto è collaborare per programmare un’offerta formativa integrata e adeguata alle necessità reali dei settori produttivi strategici della Regione”.