SANT’ALFIO (CATANIA) – Avrebbe appiccato il fuoco alla casa della nonna della sua ex moglie dopo che la donna aveva rifiutato di dargli 60 euro. E’ l’accusa contestata a un trentenne di Giarre arrestato dai carabinieri di Sant’Alfio per atti persecutori e incendio in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Catania su richiesta della Procura del capoluogo etneo. Secondo le indagini coordinate dal pool di magistrati specializzati nelle indagini per i reati che riguardano la violenza di genere, l’indagato avrebbe tenuto continue condotte vessatorie nei confronti della moglie, una 27enne del posto.
Le indagini sono state avviate dai carabinieri in seguito a una prima denuncia sporta la scorsa estate dalla donna, separata di fatto dal marito dal luglio 2022, che avrebbe subito da parte dell’uomo ripetute condotte persecutorie che, seppur non ancora sfociate in violenze o minacce, sarebbero consistite in pressanti richieste di incontri. Lo scorso 5 settembre l’uomo al rifiuto dell’ex moglie di dargli 60 euro avrebbe dato fuoco alla casa della nonna della donna, andata distrutta dal rogo, dandosi immediatamente alla fuga sotto gli occhi increduli della 27enne. I carabinieri hanno trovato il 30enne sotto un muretto delimitante la strada ancora in possesso di due accendini.