Proseguono le ricerche di Kimberly Bonvissuto, la ventenne gelese scomparsa il 20 novembre dalla sua abitazione di via Cellini a Busto Arsizio, in provincia di Varese. Il raggio delle ricerche si è esteso ben oltre i confini di Busto Arsizio. Gli inquirenti lavorano nella convinzione che quello della ragazza sia stato un allontanamento volontario e che Kimberly stia bene.
“All’esito delle indagini finora svolte e sulla base degli elementi verificati l’allontanamento di Kimberly è da ritenersi volontario e non causato da intimidazioni o minacce. Per quanto constatato, almeno sino a qualche giorno fa, la ragazza è in territorio italiano e in buone condizioni di salute. La famiglia è stata informata di questi attuali sviluppi”, dichiara in una nota il procuratore di Busto Arsizio, Carlo Nocerino. La ragazza è uscita lunedì scorso dicendo di dover incontrare la cugina ma, da quanto scoperto in un secondo momento dalla madre, avrebbe avuto un appuntamento con un ragazzo, di cui nessuno sa nulla.
Il pubblico ministero della Procura di Busto, Susanna Molteni, che coordina le ricerche, ha aperto un fascicolo sulla scomparsa: si tratta di un fascicolo per fatto non costituente reato, non vi sono quindi né capi di imputazione né indagati. Si tratta di un passaggio tecnico necessario per acquisire la denuncia di scomparsa e effettuare tutti gli accertamenti tecnici per rintracciare la ragazza. Il padre di Kimberly, Mariano Bonvissuto, che vive tuttora a Gela, e la madre, Graziana Tucci, trasferitasi da qualche anno a Busto Arsizio, da giorni rinnovano l’appello alla figlia a contattarli per fare sapere loro che sta bene: “Qualunque cosa sia accaduta, la supereremo. Dacci notizie”.