PALERMO – Confermate in cassazione, tranne per una donna, le condanne per uno dei tronconi del processo agli spaccaossa. Per otto imputati coinvolti nella truffa sui falsi incidenti stradali sono stati respinti i ricorsi e confermate le condanne in appello. I giudici hanno accolto il ricorso di Patrizia Alaimo, difesa dall’avvocato Franca Gennuso e annullato la condanna a quattro anni e quatto mesi, con rinvio e processo da rifare davanti alla corte d’appello. Il processo è quello nato dall’operazione “Contra Fides”, messa a segno dalla guardia di finanza il 15 aprile del 2019. Come negli altri filoni d’inchiesta, le vittime consenzienti avrebbero percepito poche centinaia di euro per farsi spezzare gli arti, riportando a volte danni permanenti, mentre i capi delle varie bande avrebbero intascato migliaia di euro.
Le vittime avrebbero avuto gambe e braccia rotte con pesi da palestra o mattoni di tufo per simulare le ferite d’incidenti stradali mai avvenuti e truffare così le assicurazioni. Confermate le condanne a Ermanno Campisi, 3 anni e 4 mesi, ad Emanuela Gallano 3 anni e 8 mesi, Gesuè Giglio a 3 anni e 10 mesi, Antonino Di Gregorio 9 anni e 8 mesi, Rita Mazzanares, 3 anni e 2 mesi, Giovanni Moncada, un anno un mese e 10 giorni, Fabio Riggio, 4 anni e mezzo, Francesco Paolo Sanzo, 5 mesi e 10 giorni. Gli imputati erano accusati a vario titolo di associazione per delinquere, lesioni e frode assicurativa.