PALERMO – Questa mattina un corteo di centinaia di donne ha attraversato le vie del centro storico di Palermo, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. La manifestazione, organizzata da diverse associazioni e realtà di donne, tra cui Udi Palermo e il Collettivo Medusa, è partita dai Quattro Canti con cartelli, striscioni e cori. “Donne, pace, vita” si legge sullo striscione di testa. “Nel periodo 1 gennaio-19 novembre 2023 sono state uccise oltre 100 donne, circa una ogni 3 giorni. Più della metà di queste sono state massacrate da mariti, fidanzati, ed ex compagni per le ‘solite’ ragioni inaccettabili: gelosia, possesso, incapacità di accettare la separazione o le libere scelte delle partner, vendetta, dimostrazioni di potere. Ma non solo: non pochi sono i matricidi e figlicidi, di cui spesso non si parla abbastanza”, afferma Nicoletta Sanfratello del Collettivo Medusa.
A seguire, in piazza Verdi un coro composto da più di 100 donne ha cantato una “Ninna nanna di tutti li matri”, a sostegno di tutte le donne che vivono la guerra e condizioni di violenza. “La violenza sulle donne si combatte nei luoghi di formazione e di lavoro, nelle strade, nelle piazze: da qui rivendichiamo la nostra autodeterminazione. Per Giulia e per tutte le donne che non hanno più voce. Il dolore diventi rabbia, la rabbia diventi rivoluzione”, conclude Nicoletta. Un coro intonato il 25 novembre perché i conflitti bellici e le vigliacche strategie di potere sono la manifestazione della violenza patriarcale, come lo sono il colonialismo e il razzismo. Questa preghiera non è solo un canto ma un gesto politico capace di affermarsi con la forza della poesia.
Manifestazioni e cortei organizzati in tutta la Sicilia dove sono scese in piazza soprattutto le donne, ma anche il mondo delle associazioni, sindacati e tantissimi cittadini. Anche le forze dell’ordine hanno dato il proprio contributo con campagne lanciate contro la violenza di genere, in questa giornata importante e ricordando alle donne vittime di violenza e minacce di denunciare sempre. In questi giorni hanno incontrato anche gli studenti di ogni ordine e grado per sensibilizzare i più giovani verso la cultura dell’amore e del rispetto.