CATANIA – L’azienda ospedaliera Cannizzaro di Catania è stata condannata a risarcire otto infermieri per aver causato il loro demansionamento nelle attività lavorative quotidiane. Il giudice Patrizia Mirenda, della sezione Lavoro del tribunale etneo, ha riconosciuto agli operatori sanitari “un risarcimento commisurato al danno subito, pari al 10% del trattamento retributivo mensile omnicomprensivo” nei limiti della prescrizione decennale. Secondo i primi calcoli, l’importo dovrebbe aggirarsi complessivamente sui 30 mila euro più le spese legali.
Tra le diverse attività che gli infermieri non avrebbero dovuto svolgere e non sono pertinenti alla propria qualifica ci sarebbero il rifacimento di letti, la cura dell’igiene dei pazienti, la divisione dei pasti e la somministrazione degli stessi ai pazienti. Tutte attività che spettano in gran parte agli Oss, gli operatori sociosanitari. “Purtroppo queste figure sono estremamente carenti nell’Isola – dice Agata Consoli, segretario provinciale della Fials Catania -; sono figure che nascono in Sicilia molto dopo rispetto ad altre regioni e quindi nell’ambito delle dotazioni organiche sono ancora più carenti. Questa sentenza dimostra ancora una volta, se fosse poco chiaro, che è necessario intervenire urgentemente per potenziare gli organici a partire dagli oss nell’esclusivo interesse del settore”.