E’ morto l’attore rubacuori Ryan O’Neal, protagonista di film come “Love Story” e “Barry Lyndon”. Aveva 82 anni e viveva a Los Angeles. O’Neal era noto anche per la sua vita sregolata e per la tumultuosa relazione decennale con l’attrice Farrah Fawcett. Figlio d’arte (papà scrittore e sceneggiatore americano di origini irlandesi e madre attrice statunitense), si fece conoscere al grande pubblico recitando nella soap opera Peyton Place dal 1964 al 1969 nella parte di Rodney Harrington, accanto a Mia Farrow. Ma ottenne la fama mondiale grazie all’interpretazione di Oliver Barrett IV nello struggente film Love Story (1970), che gli valse la candidatura all’Oscar come miglior attore nel 1971 e il David di Donatello come miglior attore straniero l’anno successivo, oltre alla candidatura al Golden Globe.
Fu sposato dal 1963 al 1967 con l’attrice Joanna Moore, dalla quale ebbe due figli, gli attori Griffin e Tatum O’Neal. Dopo il divorzio un nuovo matrimonio con Leigh Taylor-Young, da cui ebbe il terzogenito Patrick, divenuto cronista sportivo. Nel 1972 dopo fece coppia con Barbra Streisand per la commedia demenziale “What’s up, Doc?”. L’anno successivo interpretò un altro grande film di successo, ‘Paper Moon’ – Luna di carta – con la sua primogenita Tatum, la quale grazie a questa parte ottenne l’Oscar ancora giovanissima. Nel 1975 fu scelto da Kubrick come protagonista del memorabile ‘Barry Lyndon’. Fu anche preso in considerazione per le parti di Rocky Balboa in ‘Rocky’ (1976) e di Michael Corleone nel ‘Padrino’ (1972). Nel 2008 O’Neal fu arrestato, assieme al figlio, nella sua casa di Malibù, in California, per possesso di stupefacenti. Nonostante la turbolenta vita privata, ha continuato l’attività di attore sino a una dozzina di anni fa: nel 2006 entrò a far parte del cast della serie televisiva statunitense ‘Bones’, nel ruolo del padre della protagonista Temperance Brennan.