LAMPEDUSA (AGRIGENTO) – C’era anche il cadavere di un uomo, un 25enne pakistano, sul barcone soccorso nelle acque davanti a Lampedusa con 132 persone a bordo. Il gruppo, composto da persone originarie del Bangladesh, Ghana, Siria, Egitto, Eritrea, Nigeria, Sudan, Somalia, Pakistan e Gambia è partito da Zwara, in Libia. Prima di loro, in giornata, erano sbarcati 18 tunisini e marocchini partiti da Mareth. Il giovane pakistano è morto per asfissia, determinata dalle esalazioni del gas del motore. Ad accertarlo è stata la prima ispezione cadaverica eseguita alla camera mortuaria del cimitero di Lampedusa dove la bara è stata portata. I poliziotti della squadra mobile si sono occupati dell’audizione dei compagni di viaggio.
Intanto, all’obitorio dell’ospedale San Giovanni di Dio dove nel frattempo è stato trasferito il cadavere, è prevista l’autopsia sul 32enne egiziano giunto cadavere mercoledì a Lampedusa. L’uomo è morto quasi certamente perché raggiunto da un colpo d’arma da fuoco al momento dell’imbarco a Zuara. A disporre l’esame autoptico è stata la Procura di Agrigento, mentre i poliziotti della Mobile e la guardia di finanza hanno terminato le audizioni dei 47 egiziani e pakistani che viaggiavano con lui. Al momento dell’imbarco sul peschereccio di 12 metri, è stato ferito, sempre con un colpo d’arma da fuoco che lo ha centrato a una gamba, un altro giovane immigrato che è stato ricoverato ad Agrigento dove è giunto in elisoccorso del 118.
Intanto, 676 i migranti oggi, su disposizione della prefettura di Agrigento, hanno lasciato Lampedusa dove all’hotspot di contrada Imbriacola sono al momento presenti 293 ospiti. Stamattina erano 837. Seicento sono partiti, fra la mattinata e la serata, con i traghetti di linea per Porto Empedocle. Settantasei sono stati imbarcati su un aereo per Cagliari.