CATANIA – Era riuscito a beneficiare degli arresti domiciliari al posto del carcere un 33enne catanese, accolto in casa dalla madre 62enne, nonostante lei coabitasse nell’appartamento con un’altra figlia, il genero e 4 nipotini. Tuttavia il 33enne, che in carcere era finito per reati contro il patrimonio, ha ricambiato il gesto di solidarietà familiare della donna con schiaffi, pugni e minacce. In particolare, una sera, all’ora di cena, dopo che la madre aveva cucinato cibi fritti, l’uomo ha iniziato a lamentarsi del forte odore di frittura.
Il 33enne, in uno scatto d’ira, ha quindi rotto il tavolo della cucina e gli oggetti posti accanto al piano cottura, per poi scaraventare a terra la parete attrezzata del salotto, facendo andare in mille pezzi l’anta di vetro e lanciare tutto ciò che gli capitava tra le mani contro le pareti e le porte. Proseguendo nella sua azione violenta, ha inoltre iniziato a minacciare di morte sua madre e sua sorella se non avessero abbandonato subito quella casa, per passare successivamente alle vie di fatto, colpendo più volte con forza la sorella alle gambe e alla schiena con una mazza da baseball.
In casa, al momento dell’aggressione anche i nipoti del 33enne, che atterriti hanno assistito alla scena. All’apice della sua furia, il 33enne ha infine spinto tutti giù per le scale. I malcapitati hanno così iniziato a correre in direzione della casa di una conoscente, poco distante. Nel cortile di quell’abitazione, tuttavia, era già presente ad aspettarli il 33enne che, con l’auto, li aveva anticipati. Estratta da una tasca una bottiglietta, il 33enne ha minacciato di dar fuoco a tutti e, dopo aver versato del liquido a terra, ha appiccato il fuoco. L’intervento di una residente ha permesso alla famiglia di fuggire in auto. Provvidenziale, il passaggio di una gazzella dei carabinieri di Librino, vista dalle due donne e dai bambini, che immediatamente hanno richiamato la loro attenzione per chiedere aiuto.
Messe in sicurezza le vittime, i militari sono subito andati nell’abitazione della 62enne, dove il 33enne era sottoposto ai domiciliari. I carabinieri hanno trovato l’uomo e costatato come la casa versasse in condizioni disastrose: mobili suppellettili rotti, vetri per terra infranti, mazze di legno spezzate. Nella camera del 33enne, inoltre, i militari hanno trovato 3 pistole a salve prive di tappo rosso, una bombola da 300 ml di gas e un accendino, una mazza da baseball, 70 cartucce calibro 12 a pallini per fucile, illegalmente detenute. I carabinieri hanno arrestato il 33enne, tornato in carcere, per maltrattamenti in famiglia, detenzione abusiva di armi ed evasione.