PALERMO – Licenziati via whatsapp alla vigilia di Natale 50 operai dei 64 edili complessivamente attualmente impegnati all’interno del cantiere edile per la costruzione del centro di biotecnologie Rimed di Carini. La comunicazione, da parte della Italiana Costruzioni, azienda romana di punta nel settore delle costruzioni edili, è arrivata oggi pomeriggio ai telefonini dei lavoratori. Un annuncio inaspettato, dicono i sindacati degli edili che hanno reso nota la notizia, “siamo pronti a impugnare il provvedimento davanti all’Ispettorato”.
E’ stato subito proclamato lo stato di agitazione. A ricevere il messaggino che annunciava il licenziamento immediato, sono stati i carpentieri e i ferraioli, impegnati nella fase di carpenteria, quasi giunta a conclusione. Dei 64 edili, una ventina sono i muratori. Per una modalità del genere, dicono Fillea, Filca e Feneal, è prevista l’apertura della procedura di licenziamento collettivo (223 del 91). “La norma prevede la comunicazione preventiva alle organizzazioni sindacali di categoria, al fine di avviare un confronto e stabilire e definire gli aspetti relativi al licenziamento dei lavoratori – dichiarano i sindacati -. Poiché questo non è avvenuto, come organizzazioni sindacali riteniamo che un’azienda solida nel mercato come la Italiana Costruzioni, abituata a gestire reazioni sindacali, abbia commesso una grave torto decidendo di licenziare senza nessuna comunicazione”.
L’opera è giunta quasi al 50 per cento della lavorazione. Dopo la fase di carpenteria, si passerà alla definizione delle strutture. “Poiché i lavori non sono giunti neanche al 50 per centro, l’esperienza nel settore insegna che gli stessi lavoratori avrebbero potuto essere impegnati in altre lavorazioni. L’avvio della procedura del licenziamento collettivo avrebbe consentito di trovare una soluzione in questa direzione. Invece si è perpetrata una decisione unilaterale”, aggiungono. La decisione dell’impresa lascia le organizzazioni sindacali di Fillea, Filca e Feneal perplesse sulla possibilità che i lavori, in una struttura importante per Carini e per il territorio della provincia di Palermo, dal punto di vista sanitario, possano giungere a conclusione entro i tempi. I sindacati porteranno avanti il contenzioso con l’azienda fino in fondo “per garantire l’occupazione”.