Conferenza stampa dell’allenatore del Catania, Cristiano Lucarelli, alla vigilia di Benevento-Catania, in programma sabato alle 18.30 (su Telecolor tre ore live con Diretta Stadio a partire dalle 18 con pre partita, formazioni ufficiali, collegamenti dallo stadio per il racconto del match, analisi, interviste in anteprima nel post gara e i commenti del pubblico via WhatsApp al numero 3427712855).
RENDIMENTO. “L’atteggiamento della squadra deve cambiare negli ultimi venti metri. Rivedendo la prestazione contro il Sorrento e non parlando di pancia, come è successo anche a me a fine gara, mi sento di esprimere un giudizio positivo: abbiamo avuto occasioni importanti e due rigori non concessi. L’abito tattico è quello giusto, bisogna trovare la via del gol: in un attaccante è una cosa che hai o no hai. Difensivamente c’è poco da correggere, è un reparto che si sta comportando bene. I dati dicono che il gruppo è in crescita costante, anche atletica, ma il calcio non è una scienza esatta. Abbiamo 8 punti in meno rispetto a quello che avremmo meritato”.
BENEVENTO. “Abbiamo cercato di recuperare le forze, venivamo da una settimana intensa. Purtroppo abbiamo altri due infortunati: Bocic e Mazzotta non saranno disponibili. Avrò a disposizione 16 giocatori di movimento più tre portieri. Affrontiamo una squadra partita con i favori del pronostico. Non hanno reso secondo le aspettative, ma restano un avversario valido”.
MERCATO. “Il mercato di gennaio è balordo. Chi ha giocatori che vanno bene non li cede. Rischi di prendere elementi con pochi minuti nelle gambe, è un aspetto che va considerato prima di cedere qualcuno. Il 24 gennaio abbiamo una gara molto importante (la semifinale di andata della Coppa Italia contro il Rimini, ndr), anche perché potrebbe bastare arrivare in finale col Padova per avere diritto al terzo posto: dovremo giungere a questo appuntamento con i giusti innesti. Tecnicamente la mia è un’ottima squadra. In allenamento vedo giocate da categoria superiore, qui c’è tanta gente che viene dalla B, ma Catania non è una piazza per tutti. L’errore nella scelta può riguardare questo aspetto. Cicerelli? Negli ultimi anni ha vinto campionati e disputato playoff per andare in A, è abituato a giocare in piazze calde ed è ancora giovane: per noi è un’opportunità, si allenerà in questi giorni e se tutto sarà a posto potrà essere dei nostri”.
PROGETTO. “La società si è data l’obiettivo di raggiungere la B in tre anni. Entro quella scadenza dobbiamo riuscirci. Nel frattempo dobbiamo crescere sotto ogni aspetto, a cominciare dalle infrastrutture. Il club è disposto a fare un ragionamento su Torre del Grifo, ma non alle cifre formulare. Secondo una stima dei tecnici, servono dieci milioni per riavviarlo: aggiunti ai 27 richiesti arriviamo a 37 e non ci siamo. Per ripristinare la situazione, inoltre, occorrerebbero dieci mesi e nel frattempo bisognerebbe trovare strutture alternative. Lo scorso anno il Catania ha avuto una perdita di tre milioni, colmata dai fondi della famiglia Pelligra, ed è già previsto che succeda altrettanto quest’anno, considerato che i costi in C aumentano. La società è forte e ha idee chiare: tre anni per la B e altri tre per la A. E’ chiaro che l’investimento di tanti soldi richiede risultati. Il calcio non è tra le priorità del gruppo Pelligra perché non dà risultati certi, è nostro compito fornire quei risultati per dare forza al nostro presidente. Ci riuscirò e se non ci riuscirò è giusto che vada a casa”.