MAZZARINO (CALTANISSETTA) – E’ stata sequestrata la salma di una 23enne, Fabiana Alessi, deceduta ieri sera all’ospedale di Mazzarino, nel Nisseno. I familiari della giovane, mamma di un bimbo di 3 anni, assistiti dall’avvocato Fabrizio Marotta, hanno presentato un esposto perché, a loro dire, ci sarebbero state delle negligenze nel prestare soccorso alla donna. Secondo la loro ricostruzione, la giovane mamma era a casa quando improvvisamente, intorno alle 18, si è accasciata. Il marito, Simone Barresi, ha immediatamente chiamato il 118 mentre tentava di soccorrere la donna che non riusciva a respirare.
La giovane coppia abita a circa 200 metri dall’ospedale, ma a quanto pare sarebbe stata inviata un’ambulanza non medicalizzata. Il medico del pronto soccorso, unico in servizio, non sarebbe potuto uscire per dare soccorso, perché impossibilitato a lasciare il presidio scoperto, ma avrebbe incaricato il collega della guardia medica il quale, secondo la ricostruzione dei familiari, sarebbe arrivato dopo più di mezz’ora. Alla ragazza sarebbe stato praticato dagli operatori del 118 il massaggio cardiaco e sarebbe stata defibrillata. I tentativi di rianimarla sarebbero andati avanti per circa un’ora. Al suo arrivo in ospedale era ancora viva ma è morta poco dopo. Il pm di turno, dopo l’esposto dei familiari, ha disposto il sequestro della salma che si trova nella camera mortuaria dell’ospedale di Mazzarino.
Vincenzo Marino, medico cardiologo che ieri pomeriggio stava svolgendo servizio al pronto soccorso di Mazzarino (Caltanissetta), ha denunciato ai carabinieri minacce di morte che avrebbe ricevuto dai familiari della giovane di 23 anni morta dopo essersi sentita male in casa. Il medico è anche sindaco di Mazzarino. Marino era l’unico medico di guardia e quando è stato chiamato per aiutare la giovane mamma che si trovava a casa ha riferito che non poteva allontanarsi perché sarebbe incorso nel reato di interruzione di pubblico servizio. Ma i familiari non avrebbero voluto sentire ragioni.
Il sindaco, che ha presentato una denuncia ai carabinieri per violenza e minaccia a pubblico ufficiale, temendo per la propria incolumità, ha trascorso la notte in ospedale. “Ieri stavo svolgendo servizio nella fascia oraria che va dalle 14 alle 20 – spiega Marino – ed ero l’unico medico in servizio al pronto soccorso di Mazzarino. Alle 18.45 è venuto il padre della ragazza con un altro signore chiedendomi di assistere la figlia che stava male e che non respirava bene. Ho spiegato che non potevo abbandonare il posto di lavoro perché sarebbe stata interruzione di pubblico di sevizio. Ho detto dunque di farla venire in ospedale per assisterla visto che a casa della ragazza c’erano già gli operatori del 118 che la stava rianimando”.
Secondo il medico due familiari della donna sarebbero poi andati in ospedale “minacciandolo di morte”. Per Marino “la paziente è giunta in pronto soccorso già morta”. “Abbiamo provato a rianimarla, ma senza speranze e solo per l’insistenza dei parenti, conscio del fatto che non si poteva fare più nulla”, aggiunge. L’Asp di Caltanissetta ha aperto un’indagine interna per verificare eventuali responsabilità. Dalla direzione strategica è stato espresso il cordoglio per la morte della ragazza e vicinanza ai familiari.