Negli ultimi anni un grande interesse scientifico è stato rivolto allo studio della fisiopatologia dei piccoli vasi coronarici. Alterazioni strutturali e funzionali del cosiddetto “microcircolo” possono, infatti, spiegare l’insorgenza di ischemia miocardica. Il microcircolo coronarico è costituito dall’insieme dei vasi di diametro inferiore a 300 micron, distinti in arteriole, capillari e venule: questo distretto è responsabile della gran parte delle resistenze coronariche totali a riposo, ed è a questo livello che agiscono i principali meccanismi di regolazione del flusso miocardico.
A Palermo per la prima volta è stato effettuato nella Unità operativa complessa di cardiologia dell’ospedale Ingrassia uno “studio funzionale del microcircolo” su una donna di 41 anni. Si tratta di una nuova metodica utile per l’approfondimento diagnostico in casi clinici, come detto, di ischemia miocardica in assenza di malattia coronarica ma anche di angina, qualora risulti persistente dolore toracico, nonostante la terapia antianginosa. Lo studio è stato effettuato su una donna di 41 anni, ipertesa, con familiarità per diabete, precedentemente ricoverata per cardiomiopatia da stress e sottoposta – con esito negativo – a coronarografia.
Nonostante la terapia, la paziente continuava ad accusare angina da sforzo per cui è stato disposto un nuovo ricovero. “L’analisi eseguita dall’equipe di emodinamica del reparto – ha spiegato il primario Sergio Fasullo (nella foto con la sua équipe) – ha consentito un approfondimento di notevole rilievo, sia ai fini diagnostici che terapeutici. Lo studio funzionale del microcircolo ha evidenziato alterazioni dei valori relativi al flusso microcircolatorio, normalmente non riscontrabili con le metodiche ordinarie quali coronarografia, scintigrafia miocardica o risonanza magnetica. Diagnosticata una malattia del microcircolo, è stato possibile ottimizzare la terapia medica”. Lo studio funzionale del microcircolo è una metodica di tipo invasivo e consiste nell’inserire all’interno della coronaria una piccola sonda in grado di rilevare i parametri del flusso microcircolatorio. L’analisi è stata eseguita dall’équipe di emodinamica formata dai cardiologi Debora Cangemi, Claudio D’Angelo, Angelo Ferlisi, Marianna Rubino e dagli infermieri Marilena Floreno, Fabio Capuozzo, Francesco Tripi e Alfredo Galati.