L’Assemblea regionale siciliana ha approvato il disegno di legge di stabilità per il 2024. Voti favorevoli 39, contrari 23. Via libera anche al bilancio della Regione e al disegno di legge stralcio con le norme del maxi emendamento, entrambi col voto contrario delle opposizioni.
Dopo 21 anni consecutivi di esercizi provvisori, la Regione siciliana può dunque cominciare il nuovo anno con il bilancio approvato nei termini di legge. L’Assemblea regionale siciliana ha votato la manovra finanziaria, dopo una maratona finale di 24 ore, cominciata ieri alle 10. Dopo tanti anni, inoltre, le norme di spesa sono finanziate con fondi regionali per oltre un miliardo di euro, senza fare ricorso a risorse extra regionali.
“L’approvazione della legge di Stabilità e del Bilancio senza fare ricorso all’esercizio provvisorio, per la prima volta dopo moltissimi anni, rappresenta un grande risultato per il governo regionale che si era prefissato questo obiettivo – ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani -, ma anche per il Parlamento siciliano che ne ha compreso l’urgenza e l’importanza. La coalizione che sostiene il governo ha dato ancora una volta dimostrazione di compattezza e di solidità. Con questa Finanziaria abbiamo dato risposte agli enti locali, alle fasce sociali più deboli e varato misure per la salvaguardia del nostro territorio”.
“Ringrazio tutti i capigruppo di maggioranza e opposizione, la minoranza è stata leale e corretta nel rispetto dei tempi ed è un bellissimo segnale – ha detto il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno – Ringrazio gli uffici, rimasti con noi per 24 ore di fila. Ringrazio la maggioranza, grazie alla sua disponibilità è stata trovata la sintesi”. Intervenendo in aula, a fine seduta, l’assessore regionale all’Economia Marco Falcone (Fi), artefice della manovra assieme al collega con la delega ai rapporti col Parlamento Luca Sammartino (Lega), ha reso omaggio al lavoro fatto dall’Assemblea e in particolare alla Presidenza e alla commissione Bilancio. “Abbiamo messo i conti in sicurezza e abbiamo fatto una spesa equilibrata, abbiamo una legge di stabilità seria e solida anche grazie all’opposizione”, ha aggiunto Falcone.
La seduta conclusiva a Palazzo dei Normanni era cominciata in piena notte, all’1.35, dopo un’attesa lunga 15 ore, trascorse tra colloqui, riunioni e trattative sul maxi emendamento. Ma in aula è partito subito lo scontro. Le opposizioni hanno insistito per la riscrittura dell’articolo contestando alcune norme, ma governo e maggioranza hanno tenuto, forti dei numeri, superando anche il voto segreto chiesto comma per comma dalla minoranza, in particolare da Antonello Cracolici del Pd.
Il governo ha impattato contro il voto segreto in quattro votazioni, cadendo su emendamenti dell’opposizione. E’ stata soppressa la norma per le risorse al comune di Cerda (un milione di euro), è stato aumentato a tre milioni di euro lo stanziamento per i Comuni in sofferenza per i flussi migratori con l’inserimento anche di Trapani, Ragusa, Porto Palo di Capo Passero e Lampedusa (in aggiunta a a Pantelleria, Pozzallo, Modica, Augusta, Siculiana e Porto Empedocle); passa l’obbligo per gli enti locali di restituire i fondi se non rispettano le forme di democrazia partecipata, disco rosso ai fondi per Monreale (Palermo) e Caltagirone (Catania).