COMO – Li hanno visti parlare, quindi salire sul grosso suv Mercedes parcheggiato a due metri dal lago, nella piazzola in fondo al viale Geno di Como, punto panoramico e romantico, dove i turisti si fanno i selfie e le coppie si fermano a guardare il lago. Poi l’auto è subito partita in avanti, decisa. Questione di pochissimi istanti: il suv è salito sul marciapiede, ha divelto una panchina in pietra, ha sfondato la ringhiera ed è piombato nel lago nero, gelido e battuto dal vento. Lì il Lario è subito profondo e arriva a una ventina di metri: la Mercedes si è inabissata e le due persone a bordo sono morte, intrappolate. Erano le 23 di ieri sera. I corpi di Tiziana Tozzo, 45 anni di Cantù (Como), e del conducente, Morgan Algeri, 38 anni di Brembate Sopra (Bergamo), sono stati recuperati questa mattina dai sommozzatori dei vigili del fuoco.
Ieri sera i soccorritori sono arrivati il più presto possibile, i pompieri con il gommone e le torce su un lago mosso per il forte vento, ma non c’era modo di immergersi così in basso. Servivano i sommozzatori, che però sono di stanza a Torino, lontani 170 chilometri e due ore di macchina. E’ toccato a loro recuperare le salme, nelle prime ore del mattino. Morgan Algeri era pilota della scuola di volo di Caravaggio (Bergamo) e dai profili social emergono chiaramente le sue passioni per le attività subacquee e per la moto; di Tiziana Tozzo si trovano invece selfie e foto del figlio adolescente.
Se la loro morte sia stata la conseguenza di un tragico incidente, un errore, un malore o addirittura di un gesto volontario (che a livello di ipotesi non si può escludere) è difficile poterlo stabilire in questo momento: nel piazzale non ci sono telecamere, ieri sera faceva freddo e tirava vento, per cui a quell’ora non c’erano passanti. C’erano solo due ragazzini che, increduli, hanno raccontato ai poliziotti quello che hanno visto, ma non sono stati molto precisi su quanto successo prima del volo dell’auto. Hanno visto i due parlare e salire in macchina, con Algeri al posto di guida, e finire nel lago.
Ora sarà la polizia, attraverso la ricostruzione dei rapporti che intercorrevano tra le vittime e poi sulla base degli accertamenti tecnici sull’auto finita nel lago – e recuperata nel corso della giornata – a poter dare probabilmente qualche risposta sulle cause. La tragedia di ieri notte richiama alla mente quella di pochi giorni fa di Piona, sempre sul lago di Como ma in provincia di Lecco, dove un’auto è precipitata nel lago da un’altezza di 40 metri, provocando la morte della conducente e il ferimento di altre due persone. Anche se in quel caso non ci sono dubbi circa le cause: si sarebbe trattato di un tragico errore, dovuto alla poca dimestichezza della conducente con il cambio automatico.