PALERMO – Con una cerimonia di commemorazione a Palermo è stato ricordato Piersanti Mattarella, presidente della Regione siciliana ucciso da un commando di killer mafiosi a 54 anni il 6 gennaio 1980, davanti alla moglie Irma Chiazzese e ai figli Bernardo e Maria. La cerimonia è stata celebrata davanti alla lapide posta sul luogo dell’omicidio, in via Libertà, a pochi passi dall’abitazione in cui il politico viveva.
Presenti alla deposizione della corona d’alloro, oltre a Bernardo, Andrea, Piersanti e Maria Mattarella, anche il sindaco Roberto Lagalla, l’assessore regionale Francesco Paolo Scarpinato, il deputato regionale Marco Intravaia, il prefetto di Palermo, Massimo Mariani, l’ex sindaco Leoluca Orlando, il segretario regionale del Pd siciliano, Anthony Barbagallo e Antonio Balsamo, sostituto procuratore generale della Corte di cassazione.
“A 44 anni dalla tragica uccisione per mano mafiosa, resta ancora vivo il ricordo del Presidente Piersanti Mattarella, simbolo di legalità e di alta politica, improntata sul dialogo e il servizio ai cittadini. Il suo impegno per la comunità è stato rivolto al contrasto dell’influenza di Cosa nostra sulla società civile. Per onorare la sua memoria, l’auspicio è che si continui a cercare la verità su un delitto che ha sconvolto il Paese e che ancora oggi resta avvolto da troppe ombre”, ha detto Lagalla a margine della commemorazione. Intravaia, componente della commissione Regionale Antimafia, ha depositato una corona d’alloro, in qualità di delegato a rappresentare l’Assemblea Regionale Siciliana, durante la cerimonia.
La premier Giorgia Meloni ha detto: “L’Italia onora oggi la memoria di Piersanti Mattarella, ucciso dalla mafia il 6 gennaio 1980 a Palermo. È uno dei tanti eroi che, con il loro coraggio e la loro integrità, hanno insegnato al popolo italiano che è possibile combattere la criminalità organizzata e occuparsi della cosa pubblica senza cedere al puzzo del compromesso morale. Sono trascorsi quarantaquattro anni dal suo sacrificio, ma il tempo non ha scalfito minimamente la forza dell’esempio di Piersanti Mattarella. Anche nel suo nome proseguiremo il nostro impegno quotidiano per liberare, una volta per tutte, la nostra Patria dal cancro mafioso”.
Il presidente del Senato Ignazio La Russa commenta: “Onoriamo oggi La memoria di Piersanti Mattarella, barbaramente ucciso dalla mafia il 6 gennaio del 1980 a Palermo. Allievo di Aldo Moro, aveva avviato una importante rivoluzione in Sicilia all’insegna della lotta alla speculazione edilizia e a favore di una maggiore trasparenza. Fu il volto del cambiamento in una Regione restia a voler cambiare. E il suo operato, contraddistinto da legalità rappresenta ancora oggi, a 44 anni dal suo assassinio, un virtuoso esempio di doveroso rispetto delle istituzioni. Un modello di integrità nella gestione della pubblica amministrazione che deve essere da guida per l’azione di tutti noi. Il più sincero omaggio, mio personale e del Senato della Repubblica”.
In una nota, il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare Nello Musumeci afferma: “L’impegno politico, la dirittura morale e la coerenza ideale di Piersanti Mattarella, a 44 anni dal suo assassinio, restano un riferimento per quanti sono impegnati nella gestione della cosa pubblica, quella che persegue il giusto e non l’utile. Il suo spessore culturale, l’abilità nel mediare situazioni difficili alla ricerca di ampie convergenze, il coraggio nel chiedere cambiamento e innovazione (quando la sinistra lo abbandonava all’isolamento), senza compromessi al ribasso, sono valori irrinunciabili. Oggi, forse, più di ieri”.