Ci sono misure importanti nella legge stralcio alla finanziaria regionale approvata nella notte all’Ars. Una è rivolta alle donne che hanno subito violenza con deformazione o sfregio permanente del viso e agli orfani di femminicidi che potranno essere assunti per chiamata diretta dalla pubblica amministrazione. Si tratta di una integrazione alla legge regionale che già prevede questi benefici per le vittime di mafia. A poter assumere sono la Regione, gli enti locali, le aziende sanitarie e gli enti o gli istituti dagli stessi vigilati. Nella relazione tecnica alla norma approvata si legge: “La presente proposta, nasce della necessità di lavorare sia sul fattore culturale che sulla cosiddetta percezione del problema concernente la violenza sulle donne, considerato il continuo aumento delle vittime di femminicidio nel territorio regionale. Si tratta di un primo tassello utile all’inserimento lavorativo delle donne vittime di violenza, con danni permanenti e visibili, ma anche dei figli orfani di madre, causato dal femminicidio”.
AIUTI A PRODUTTORI DI ARANCE. Un’altra norma riguarda l’agricoltura. La Regione comprerà infatti 7 milioni e mezzo di euro di arance per aiutare i produttori locali che quest’anno, per via delle alte temperature estive, hanno avuto una resa scarsa dei frutti, in gran parte maturati in piccole dimensioni. Le arance saranno poi conferite alle industrie di trasformazione per la produzione di succhi. Il budget coprirà anche le spese di conferimento e trasformazione. Con decreto dell’assessore dell’Agricoltura, entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge, saranno disciplinate le modalità di attuazione della norma. Nella legge non è previsto un prezzo di acquisto delle arance, che sarà dunque stabilito per via amministrativa. Ipotizzando una spesa di 50 centesimi al chilo, la Regione acquisirebbe circa 15 mila tonnellate di arance, pari a oltre 2 milioni di cassette.
SANATORIA ABUSIVI ALLOGGI POPOLARI. C’è anche una sanatoria che riguarda chi ha occupato in modo abusivo un alloggio popolare e non si è messo in regola sei anni fa. Adesso chi a maggio del 2018 non ha presentato istanza di regolarizzazione può presentare la domanda entro il termine perentorio del 31 marzo di quest’anno.
IMPOSTA SOGGIORNO PER TUTTI I COMUNI. L’imposta di soggiorno in Sicilia potrà essere attivata da chiunque dei 391 Comuni dell’Isola considerati tutti turistici, e non più dai 291 inseriti in un elenco dall’Istat. Il legislatore siciliano, cita il caso della Regione Veneto, e interviene rispetto a un decreto dello scorso marzo che utilizzava come parametro una classificazione compiuta dall’Istat, istituto che, nell’ambito della corrispondenza con uno dei comuni siciliani escluso, ha evidenziato di non aver mai indicato o consigliato l’utilizzo di queste rilevazioni ai fini dell’applicazione o meno dell’imposta di soggiorno.