“Il 16 gennaio è una giornata importante per me: il gip deciderà se rinviare a giudizio o no don Salvatore Cunsolo, il cappellano che per anni ha abusato di me”. Giovanni Castiglia aveva scritto il messaggio su Facebook, ma la decisione che lui aspettava non è arrivata. E’ stato infatti stabilito un rinvio tecnico per sanare il vizio di notifica al secondo difensore nominato dall’imputato, dopo la richiesta di rinvio a giudizio dalla Procura di Siracusa per violenza sessuale su minori.
A essere accusato è l’ex cappellano militare Salvatore Cunsolo, 67 anni, sospeso dallo stato clericale la scorsa estate dal vescovo di Piana degli Albanesi, dove era stanziato. Le indagini erano scaturite dalla denuncia del ragazzo di Francofonte, che ha raccontato alla squadra mobile di Siracusa le violenze subite dall’età di nove anni fino ai 18, quando Cunsolo era parroco nella chiesa madre di Francofonte. Prima di rivolgersi alla polizia aveva denunciato i fatti al vescovo di Siracusa, Francesco Lo Manto, che non solo aveva avviato il processo canonico, ma aveva personalmente accompagnato il giovane a depositare la denuncia.
“La prima volta avevo solo 9 anni, successe a casa sua – racconta -. Oggi sono un giovane di 23 anni che ha deciso di metterci la faccia per provare a tenere a bada gli incubi che questo uomo ha causato al mio equilibrio esistenziale. Comunque vada io ho il cuore sereno, sereno di avere fatto la cosa giusta per proteggere anche i tanti che in questa come in altre storie come la mia hanno taciuto e a cui dico di denunciare. Non abbiate paura!”. L’udienza preliminare sarà fissata in quella successiva al prossimo 30 gennaio nella quale il gip dovrà sciogliere la riserva sulla richiesta di incidente probatorio avanzata dal pm Stefano Priolo, a cui i legali del giovane che ha denunciato non si sono opposti.