NAPOLI – “Pensavo che la pistola fosse scarica”. In lacrime ha confessato di essere stato lui a sparare il colpo che ha ucciso la zia, Concetta Russo, 55 anni, colpita alla testa la vigilia di capodanno da un proiettile calibro 380 partito inavvertitamente in un’abitazione di Afragola, mentre erano in corso i festeggiamenti per l’arrivo del nuovo anno. Gaetano Santaniello, 45 anni, imprenditore edile e nipote acquisito della vittima, ha confessato l’omicidio. Ora è in carcere, in attesa della convalida del fermo emesso per i reati di omicidio colposo, detenzione, porto e ricettazione di arma da fuoco.
Nel corso delle indagini i militari del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna, incaricati dalla Procura di Napoli Nord di fare luce sull’omicidio, si sono dovuti confrontare con l’iniziale reticenza della famiglia. Alla verità sono giunti solo ieri sera, durante gli interrogatori individuali. A rivelare l’accaduto sono stati prima uno zio di Santaniello – il fratello del padre e marito della vittima – e poi alcuni suoi cugini. E anche il 45enne, alla fine, si è liberato del peso e tra le lacrime ha confessato di essere stato lui a far partire il colpo per errore.
Originario di Afragola ma residente nel Milanese, dove fa l’imprenditore edile, Santaniello era tornato in città con la famiglia e alcuni amici per le feste di Natale. Per capodanno aveva deciso di invitare tutti i suoi parenti nell’abitazione che tiene in affitto e che usa quando è in città con la sua famiglia. Prima di tornare al Sud, però, ha voluto acquistare una Beretta calibro 380 – risultata rubata prima di Natale nella provincia di Varese – con la quale, sparando in aria, aveva intenzione di salutare il 2023 e accogliere il 2024. Era in una stanza insieme con i suoi parenti quando ha disarmato la pistola, togliendo il caricatore e snocciolando i proiettili. Il suo intento era solo di esibirla, ma qualcosa è andato storto: uno dei colpi è infatti rimasto in canna e mentre maneggiava la pistola il proiettile è partito, raggiungendo la zia alla testa. Una tragedia avvenuta, è emerso, mentre nella stanza erano presenti anche diversi bambini.
La chiamata al 118 è stata rapida (non è stata specificata la dinamica dell’accaduto), così come l’intervento dell’ambulanza: Concetta è giunta ancora viva nell’ospedale Cardarelli di Napoli dove però è deceduta ieri mattina, malgrado i tentativi dei medici. Il ritrovamento in casa del bossolo, dell’ogiva, ma non dell’arma, ha spinto i carabinieri a ritenere non solo che tutto fosse avvenuto tra quelle mura, ma che i presenti sapessero. Tutti, però, malgrado le sollecitazioni, si sono mostrati reticenti, evidentemente – ritengono i carabinieri – nel tentativo di mettere al riparo il loro congiunto dalle conseguenze giudiziarie. Ma in serata la verità è saltata fuori.
Santaniello – che è sprovvisto del porto d’armi – è stato sottoposto anche l’esame dello stub. Gli esiti, che ora appaiono scontati, non sono ancora disponibili. Ai carabinieri ha anche detto dove aveva gettato la pistola: in una strada, nei pressi del cimitero, mentre si stava recando in ospedale per sapere in quali condizioni versava la zia. E lì dove aveva detto, i carabinieri l’hanno trovata, tra le sterpaglie. Gli accertamenti hanno consentito di appurare che quella sera dall’arma è partito solo quel colpo. La salma è ora sotto sequestro in vista dell’autopsia che si terrà nei prossimi giorni. Nella casa della festa è stato trovato anche un quantitativo di petardi illegali risultati di proprietà di un amico di Santaniello, un 48enne, che è stato arrestato dai carabinieri di Afragola.