Catania, la storia si ripete

Dodicesimo ko stagionale, il nono per 1-0: al Taranto basta un gol dopo 11'. Solo un tiro in porta per i rossazzurri. Lucarelli tace nel post gara. E mercoledì c'è il Rimini

a.c.) Il solito copione. Un gol subito, la esasperante sterilità offensiva, l’incapacità di ribaltare la situazione. E la sconfitta. La dodicesima in campionato. Troppe, decisamente, per un Catania che continua a perdere terreno in classifica e butta via l’ennesima opportunità per svoltare, almeno sul piano mentale, non riuscendo a dare continuità alla vittoria casalinga contro la capolista Juve Stabia, l’unica ottenuta nelle ultime otto giornate.

Al Taranto basta un gol episodico per portare a casa i tre punti e confermarsi la squadra con il migliore rendimento interno del torneo. Il flipper in area nato da un angolo di Bifulco e concluso dalla botta sotto misura di De Marchi, in posizione fortemente sospetta (foto Catania Fc Facebook), decide una partita brutta, povera di contenuti tecnici e piena di agonismo, molto frammentata e mal diretta dalla signora Gasperotti.

La squadra di Capuano si rende pericolosa solo un’altra volta nell’arco del match, in avvio di ripresa, ancora da corner, con un colpo di testa di Miceli che s’infrange sulla traversa ad Albertoni battuto, ma di fatto non corre pericoli.

Nonostante Lucarelli – che a fine incontro resterà in silenzio – limiti molto le rotazioni in vista della Coppa Italia schierando un 4-2-3-1 con Celli laterale basso a sinistra, il rientrante Sturaro in mediana e Cianci, ex di turno, al debutto da titolare, gli etnei denunciano i noti limiti in avanti non riuscendo a produrre una manovra offensiva efficace. L’unica parata del portiere avversario arriva dopo 67 minuti su un tiro dalla distanza di Welbeck, uno dei più combattivi, che Vannucchi accompagna in angolo.

Per il resto poco o niente: Cicerelli, scarsamente assistito a sinistra da Celli, molto bloccato sulla difensiva, si vede poco; Chiricò gioca qualche pallone in più, ma senza trovare sbocchi; Cianci, piuttosto isolato, sbatte contro i centrali avversari. A nulla serve cambiare due volte sistema di gioco (3-4-3 e 3-4-1-2) con gli ingressi di Haveri e Bouah prima e Zammarini, Peralta e Costantino poi: la palla circola male (chi dovrebbe dettare i tempi della manovra?), il cambio di passo non arriva mai.

Finisce 1-0, per la nona volta in questa stagione il Catania perde con il minimo scarto. Restando all’asciutto e senza riuscire a rimontare un gol. Esattamente il contrario di quel che servirebbe mercoledì sera in Coppa Italia contro il Rimini.

TARANTO-CATANIA 1-0
Taranto (3-4-3): Vannucchi; Luciani, Miceli, Enrici; Valietti (27′ st Mastromonaco), Calvano (14′ st Ladinetti), Matera (37′ st Fiorani), Ferrara; Fabbro (27′ st Orlando), De Marchi (14′ st Simeri), Bifulco. A disposizione 1 Loliva, 22 Costantino; 6 Riggio; 70 Capone, 27 Papaserio, 17 Panico, 37 Travaglini. Allenatore: Capuano.
Catania (4-2-3-1): Albertoni; Castellini, Monaco, Quaini, Celli (19′ st Bouah); Sturaro (20′ st Haveri), Welbeck; Chiricò (31′ st Zammarini), Tello (31′ st Costantino), Cicerelli (30′ st Peralta); Cianci. A disposizione 22 Furlan, 35 Donato; 2 Curado, 14 Kontek; 6 Ndoj; 31 Chiarella, 77 Marsura. Allenatore: Lucarelli.
Arbitro: Silvia Gasperotti (Rovereto).
Rete: 11′ pt De Marchi.
Note: ammoniti Fabbro, Calvano, Romano; Monaco. Angoli 4-7. Recupero 2′ e 5′.

scroll to top