Ecco il discorso di monsignor Barbaro Scionti, parroco della cattedrale, all’uscita del fercolo dalla chiesa prima che cominci il giro esterno del fercolo.
“Fedeli all’annuale appuntamento ci ritroviamo in questa magnifica piazza Duomo per godere dello sguardo di Sant’Agata che tutti vogliamo incrociare così come è mediato dalla bellezza, sorridente e austera, del nostro preziosissimo ‘busto reliquiario’. Sant’Agata, con la luminosità del suo martirio e della sua verginità, ha ancora tanto da dire a ciascuno di noi, alla nostra comunità cristiana, alla nostra Città. Certamente anche noi abbiamo tante grazie da chiedere, richieste che vogliamo affidare alla intercessione della nostra amatissima Patrona; tanti sono i bisogni e le necessità per cui chiediamo e bussiamo al cuore di Agata: la salute (gli ammalati), il lavoro che non c’è o è sottopagato, la cessazione delle guerre e della violenza di ogni genere, il rispetto della dignità di ogni persona e specialmente delle donne spesso tormentate da terribili persecuzioni cariche di violenza anche psicologica, la pace e la serenità delle nostre famiglie, la reciproca accoglienza anche nelle diversità… E tanto altro! Chiediamo e bussiamo al cuore di Agata con tanta FIDUCIA e SPERANZA!
Questa mattina, così solenne e attesa, però, sento il bisogno di invitare me stesso e tutti voi ad esprimere gratitudine a Sant’Agata per ciò che è e che continua a fare per noi. GRAZIE SANT’AGATA! Grazie Sant’Agata per la tua vita donata, offerta per la giustizia e la verità del Vangelo; e ciò a nostro favore ed edificazione! Grazie perché, silente, vegli solerte su questa tua e nostra Città, su noi cittadini, cristiani in questo tempo: ci raccogli, ci metti insieme, gli uni accanto agli altri, e con il tuo sguardo benevolo, ci conduci a lodare, ringraziare e benedire Cristo Gesù, crocifisso e risorto che libera e salva l’uomo! Lui è il Salvatore del mondo! Lui è l’unico Salvatore e Signore della nostra Città! Grazie Sant’Agata, tu hai detto risoluta a Quinziano: “La mia salvezza è Cristo”; così ci insegni il coraggio della fede. Siamo noi oggi cristiani coraggiosi come Sant’Agata?
Forse siamo solo distratti partecipanti a qualche funzione religiosa, a qualche processione? Grazie Sant’Agata, tu hai detto al persecutore che cercava di lusingarti e corromperti con tante proposte appetibili: “La massima libertà sta qui: nel dimostrare di essere servi di Cristo… la vostra libertà vi trascina a tante schiavitù… vi sottomette ai legni e alle pietre”; così ci insegni che il cristiano è veramente libero quando non si lascia corrompere e condizionare da nessuno ma piuttosto riflette e discerne i segni dei tempi e le varie situazioni misurandosi col Vangelo, la Parola di Gesù. Siamo noi, devoti di Sant’Agata, persone veramente libere?
Forse siamo sottomessi a qualcuno o a qualcosa? È il tempo di liberarci da ogni schiavitù, da ogni legame con chi ci impedisce di pensare con la nostra testa e amare con il nostro cuore. Grazie Sant’Agata, tu hai proclamato al tribunale di Quinziano: “La mia mente è saldamente fondata in Cristo”; così ci insegni la fedeltà a Cristo, al Vangelo, alla nostra consacrazione battesimale. Siamo cristiani, figli di Dio! Lo siamo realmente? Viviamo da figli di Dio o da figli e fratelli di Quinziano e Afrofisia? A chi promettiamo quotidianamente la nostra fedeltà incondizionata? Siamo fedeli agli impegni del matrimonio, della vita consacrata, del sacerdozio?
Grazie Sant’Agata perché ogni anno (due volte all’anno) col tuo sguardo, amorevole e penetrante, ci chiedi e permetti di fare il punto della situazione sul nostro modo di essere cristiani. Ti presentiamo con fiducia e speranza il nostro desiderio di essere cristiani, migliori ed autentici: coraggiosi, liberi, fedeli come sei stata tu. Parla al nostro cuore in questi giorni, muovi a pietà il cuore di Dio verso di noi, aiutaci a rinnovarci nel cuore e nella mente perché il mondo nel quale viviamo, la nostra Città si attende da noi un contributo significativo all’edificazione di un mondo migliore, pulito e onesto. Affidiamo a Sant’Agata il cammino di questi giorni che
iniziamo e con gioia gridiamo e sempre grideremo: Cittadini, viva Sant’Agata!”.