Il controllo del flusso del sangue viene esercitato, nel nostro cuore, attraverso l’apertura e la chiusura delle valvole che avviene meccanicamente a seguito della differenza di pressione prodotta dalla quantità di sangue nelle 4 camere cardiache (atrio sinistro e destro, ventricolo sinistro e destro), nell’aorta e nelle arterie polmonari. Le valvulopatie, o malattie delle valvole del cuore, sono delle malattie caratterizzate proprio da un malfunzionamento nel controllo di questo flusso di sangue, a causa di un danno o un difetto, di una delle quattro valvole cardiache. Negli ultimi anni il trattamento delle valvulopatia aortica ha subito significativi cambiamenti grazie alla larga diffusione di tecniche di impianto di protesi transcatetere, impiegate generalmente nei pazienti più fragili con un elevato rischio operatorio, e all’evoluzione della chirurgia che ha introdotto procedure mini-invasive, nuove protesi e ausili peri-operatori che rendono gli interventi chirurgici maggiormente sicuri e ben tollerati.
L’ospedale Ingrassia di Palermo ha aperto un nuovo ambulatorio dedicato all’assistenza territoriale e alla proposta di cura dei pazienti affetti da valvulopatie e altre cardiopatie strutturali. Obiettivo del reparto cardiologico diretto da Sergio Fasullo, in collaborazione con il servizio di Radiodiagnostica, diretto da Marco Brancato, è fornire servizi di alta qualità per la valutazione, il monitoraggio e la diagnosi tempestiva delle patologie valvolari, individuando, allo stesso tempo, le migliori opzioni di trattamento chirurgico o percutaneo.
Il team è composto dai cardiologi Giuliana Cimino (referente), Giuseppe Caponetti e Giovanni Ferro, dai radiologi Maria Teresa Anzelmo (referente), Francesca Oliva ed Eliana Cracolici (nella foto da sinistra Anzelmo, Cimino, Fasullo e Brancato). “Il nostro team di esperti – ha spiegato Fasullo – effettua una valutazione completa dei pazienti, utilizzando le più avanzate tecnologie diagnostiche per identificare le condizioni cardiache strutturali. Ogni caso è oggetto di confronto con un team multidisciplinare di cardiochirurghi e cardiologi interventisti per garantire l’accesso alle opzioni di trattamento più avanzate e mirate”.