PALERMO – Un muratore di 54 anni, Giovanni Barreca, ha ucciso, in via Reggia Trazzera Marina di Granatelli ad Altavilla Milicia, la moglie Antonella Salamone e i due figli, Emanuel di 5 anni e Kevin di 16 anni. Un’altra figlia di 17 anni è riuscita salvarsi. L’uomo, dopo il delitto, ha chiamato carabinieri e si è fatto trovare a Casteldaccia dove è stato arrestato.
I militari del reparto operativo stanno ricostruendo quanto accaduto. Sul posto ci sono anche i Ris. L’omicidio è avvenuto attorno alle 3 di notte, ma si sospetta che le vittime possano essere state uccise in diversi momenti, forse nei giorni scorsi. In un primo momento gli investigatori avevano sospettato che le ossa ritrovate in giardino appartenessero alla moglie dell’uomo, invece si tratterebbe di resti animali. Mentre il corpo della vittima, Angela Salamone, non è stato ancora ritrovato. Il delitto sarebbe particolarmente efferato: uno dei figli uccisi sarebbe stato torturato e strangolato con delle catene.
Giovanni Barreca sarebbe un fanatico religioso. Nel delitto, secondo alcune indiscrezioni, sarebbe coinvolta anche una coppia di conoscenti. Pare che la terza figlia di 17 anni che si è salvata avrebbe assistito ai fatti, la ragazza è stata soccorsa dai sanitari del 118. Secondo i primi riscontri basati sul racconto della 17enne il padre, durante la notte, si sarebbe svegliato farneticando di aver percepito presenze demoniache in casa. La ragazzina, unica superstite, si è alzata dal letto intontita e ha visto i corpi dei fratelli. La pista della setta, infatti è al momento una delle ipotesi al vaglio degli investigatori. Tra i sospetti, allo stato al vaglio di chi indaga, c’è quello che l’uomo possa aver agito anche per adesione ad eventuali sette o gruppi di fanatismo religioso. L’uomo citava spesso sul suo profilo FB Roberto Amatulli, parrucchiere barese auto proclamatosi pastore evangelico, guaritore ed esorcista che affermava di essere in grado di scacciare il demonio.
Due familiari delle vittime hanno detto: “Non riusciamo a capire come sia stato possibile tutto questo. Sapevamo di liti come ce ne sono in tutte le famiglie ma non potevamo pensare che potesse succedere quello che è accaduto”. Le due donne, Salvina Licata ed Elisabetta Cassano, zia e nonna di Antonella Salamone, sono arrivate dal loro paese di origine, Aragona, non appena hanno appreso la notizia. “Lui era molto religioso. Lavorava tanto. Lei faceva la badante. Lui cercava di accontentarla in tutto. Ancora non riusciamo a comprendere. Ora cerchiamo di abbracciare mia nipote”, dicono riferendosi all’unica figlia sopravvissuta alla strage.
“Avevano problemi economici, qualche volta litigavano ma non potevamo mai immaginare una tragedia del genere. Lui frequentava la comunità evangelista, andava spesso a Bagheria. Lavorava molto come muratore e operaio ma i soldi non bastavano mai”, raccontano le donne. Le due riferiscono che la famiglia abitava ad Altavilla Milicia da circa 5 anni. Prima aveva vissuto a Novara, dove vivono da molti anni alcuni parenti dell’indagato. Barreca è originario di Palermo, mentre la moglie Antonella Salamone è nata ad Aragona, in provincia di Agrigento. Con la famiglia fino a qualche tempo fa aveva vissuto anche la madre malata di Giovanni Barreca, che ora si trova in una casa di cura a Palermo. “Ero stata da loro per qualche giorno, ho visto che litigavano a volte. Sono andata via perché non c’era una situazione serena”, dice la nonna di Antonella che aggiunge: “Lui ripeteva sempre Dio è con noi” e ancora “Non sentivo mia nipote da una settimana, ho provato a chiamarla ma senza riuscire a parlarle”.
Sia Giovanni Barreca che la coppia sospettata di essere coinvolta nell’omicidio sono stati portati nella caserma dei carabinieri di Bagheria per essere interrogati. I militari che seguono le indagini hanno ascoltato anche la vicina di casa: la donna avrebbe riferito di situazioni di disagio all’interno della famiglia. Intanto il sindaco di Altavilla Milicia, Giuseppe Virga ha annunciato che saranno sospesi tutti gli eventi previsti per il carnevale e verrà indetto il lutto cittadino nel giorno dei funerali delle vittime: “Voglio esprimere il cordoglio della comunità nei confronti delle famiglie coinvolte in questo tragico fatto”, dice il primo cittadino.
Si trova a quattro minuti di strada dal paese di Altavilla Milicia la ‘villetta dell’orrore’. L’immobile è di tre piani, poco rifinito nella parte esterna; intorno c’è un giardino con alberi d’ulivo. I carabinieri hanno sigillato l’area e stanno setacciando il terreno. Reggia Trazzera Marina di Granatelli è una strada di campagna, larga una decina di metri, lungo la quale ci sono altre villette su entrambi i lati. A pochi metri dalla villetta c’è un’altra abitazione. I carabinieri hanno fatto passare un carro funebre, che dopo pochi minuti è andato via, forse con i corpi dei due figli.