CATANIA – Ore e ore di attesa, tanto che prenotare visite e prestazioni tramite il Centro Unico Prenotazioni dell’Asp di Catania da mesi è diventato quasi come vincere alla lotteria. Le enormi difficoltà per ottenere una visita ambulatoriale o un esame diagnostico, così come evidenziato da numerosi cittadini esasperati, hanno indotto il Codacons e l’associazione Articolo 32/97 (associazione Italiana per i diritti del malato e del cittadino) a depositare un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catania per il reato di interruzione di pubblico servizio.
Registriamo numerose testimonianze di cittadini, afferma l’avvocato Carmelo Sardella, dirigente dell’Ufficio legale Codacons, che denunciano i tempi di attesa clamorosamente lunghi per le visite ambulatoriali e le mancate risposte del centralino del Cup. È arrivato il momento di dire basta. Chiamando diverse volte in giorni diversi, la risposta automatica, infatti, è sempre la stessa: “Le nostre 90 linee sono occupate, riprova più tardi”, oppure “Resti in attesa”.
Pertanto, appare necessario e doveroso approfondire la vicenda, nell’ottica di tutela della dignità e salute umana del singolo soggetto leso ma anche nell’ottica di trasparenza nei confronti della collettività.Occorre capire le cause dei disservizi che si registrano per il Cup dell’Asp di Catania, e se vi siano responsabilità che possano configurare ipotesi penalmente rilevanti. Fare attendere mesi, se non anni, per una prestazione sanitaria è negare il diritto di cura, poiché l’unica alternativa per molti è rinunciare a curarsi.