L’intesa è arrivata e riguarderà circa tre milioni di lavoratori. Confcommercio-Imprese per l’Italia, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil hanno sottoscritto l’accordo per il rinnovo del CCNL del Terziario, della Distribuzione e dei Servizi, contratto di riferimento per le imprese del settore. L’accordo, con validità dal primo aprile 2023 al 31 marzo 2027, prevede un aumento a regime di 240 euro al quarto livello, comprensivi di quanto già riconosciuto con il Protocollo straordinario del dicembre 2022 e, in aggiunta, una “una tantum” a completamento del periodo di carenza contrattuale di 350 euro suddivisa in due tranche di uguale importo, a luglio 2024 e luglio 2025.
Oltre agli aumenti salariali, nel rinnovato testo contrattuale sono stati affrontati temi di primaria importanza: l’aggiornamento e la revisione del sistema di classificazione, la disciplina dei contratti a termine a seguito delle novità legislative intervenute con l‘introduzione di nuove causali, l’aumento dell’indennità della flessibilità per i contratti part-time, il richiamo alla centralità della formazione per la competitività delle imprese e per l’occupabilità dei lavoratori, l’attenzione ai temi della parità di genere e del contrasto alla violenza sulle donne, l’investimento sulla sanità integrativa.
Un iter contrattuale che si è dovuto confrontare con i profondi impatti economici e sociali dell’emergenza pandemica, dei conflitti geopolitici e del ritorno dell’inflazione, come ha sottolineato anche la direttrice generale di Confcommercio Catania, Silvia Carrara. “Se consideriamo che il contratto è scaduto il 31 dicembre 2019 – ha spiegato – si è portati a pensare che il rinnovo abbia avuto un lungo iter negoziale. In realtà non bisogna dimenticare che la scadenza del contratto è coincisa con eventi che hanno avuto forti ripercussioni sull’intero sistema economico e sociale”. Per questo motivo l’auspicio di Carrara è “che le imprese del settore possano continuare a sostenere l’aumento progressivo programmato senza subire ulteriori battute d’arresto a causa di eventi estremi ed estranei, non governabili, come quelli che hanno caratterizzato gli ultimi anni”.